Il caso Manilow-Hipgnosis: bonus non pagati e accuse di frode
Il mondo della musica è scosso da una nuova battaglia legale. Barry Manilow, il cantante e cantautore con oltre 85 milioni di album venduti in tutto il mondo, ha accusato Hipgnosis, la società che ha acquistato i diritti sulla sua musica, di aver violato il contratto e di averlo truffato.
Secondo la denuncia, presentata presso la US District Court in California, Manilow sostiene che Hipgnosis non gli ha versato due bonus da 750.000 dollari ciascuno, previsti nel contratto di vendita. Il cantante accusa la società di aver mal rappresentato le clausole del contratto e di non aver rispettato le promesse fatte.
Hipgnosis, a sua volta, ha presentato una contro-causa, sostenendo che ci sono divergenze sulle clausole del contratto relative ai bonus. La società ha dichiarato al Financial Times che “in discussioni con i suoi rappresentanti abbiamo capito che ci sono divergenze su certe clausole relative ai bonus”.
La promessa di Hipgnosis e le accuse di Manilow
Secondo la denuncia, Hipgnosis aveva promesso a Manilow che il suo staff avrebbe attivamente cercato di concludere accordi per la riedizione di album e l’uso di brani come “Could It Be Magic” in spot pubblicitari, film, tv e altri media. La società si era impegnata a mettere a disposizione un team che si sarebbe dedicato a tempo pieno a ottimizzare il valore delle royalty acquistate.
Manilow sostiene che Hipgnosis non ha mantenuto le sue promesse e che il valore delle sue royalty è aumentato del 10% all’anno, come previsto nel contratto, ma non ha ricevuto i bonus promessi.
L’ascesa e la caduta di Hipgnosis
Hipgnosis, fondata da Merck Mercuriadis e Nile Rodgers, è stata un protagonista nel mercato dei cataloghi musicali, acquistando la musica di grandi nomi come Neil Young, Shakira, Justin Bieber e i Red Hot Chili Peppers.
La società ha pagato fior di dollari per le royalty di vip della musica, ma si è sovraesposta, promettendo ai beneficiari più di quanto potesse mantenere. Dopo mesi di azioni al ribasso in borsa, uno scandalo contabile e una rivolta degli azionisti, Hipgnosis è stata acquistata da Blackstone per 1,6 miliardi di dollari.
Il futuro del mercato dei cataloghi musicali
Il caso Manilow-Hipgnosis solleva interrogativi sul futuro del mercato dei cataloghi musicali. La corsa all’oro che ha caratterizzato questo settore sembra essere giunta al termine, con le società che si sono sovraesposte e non sono riuscite a mantenere le loro promesse.
Rimane da vedere come si evolverà questo mercato e se le società saranno in grado di riacquistare la fiducia degli artisti e degli investitori.
Considerazioni sul caso
Il caso Manilow-Hipgnosis è un esempio di come il mercato dei cataloghi musicali sia in fermento. Le società che hanno acquistato i diritti sulla musica di grandi nomi si trovano ora a dover fare i conti con le loro promesse e con la necessità di generare profitti. Il futuro di questo mercato è incerto, ma è chiaro che le società dovranno essere più attente nella gestione dei contratti e nella comunicazione con gli artisti. L’esito del caso Manilow-Hipgnosis potrebbe avere un impatto significativo sul mercato dei cataloghi musicali, e potrebbe portare a una maggiore trasparenza e chiarezza nei contratti.