L’eroe paralimpico torna a casa
L’aeroporto di Fiumicino è stato teatro di una calorosa accoglienza per Rigivan Ganeshamoorthy, il campione paralimpico del lancio del disco F52, che ha trionfato ai Giochi di Parigi con un record del mondo di 27,06 metri. Sulle note dell’Inno di Mameli e del successo dei Queen “We are the champions”, l’atleta è stato accolto da una folla festante composta da familiari, amici e abitanti del decimo municipio di Roma, dove vive.
Ad attendere l’azzurro all’uscita del Terminal 1 c’erano i genitori e la sorella, originari dello Sri Lanka, con bandiere e striscioni con il Tricolore. La gioia e l’orgoglio erano evidenti sui volti di tutti, pronti a festeggiare il successo di “Rigi”, come lo chiamano affettuosamente.
Un’emozione tangibile
Emozionato per la calda e festosa accoglienza a lui riservata, l’atleta, affetto dalla sindrome di Guillan-Barrè, ha ringraziato tutti con un sorriso raggiante. La medaglia d’oro, bene in vista portata al collo, ha rappresentato un simbolo tangibile del suo successo.
“Che bella festa. Non me la aspettavo”, ha detto Rigivan, con un’emozione palpabile nella voce. Poi, con un ampio sorriso, ha aggiunto: “E’ bella questa medaglia, ma quanto pesa?”
Un esempio di forza e determinazione
La storia di Rigivan Ganeshamoorthy è un esempio di forza e determinazione. Affetto dalla sindrome di Guillan-Barrè, ha superato le difficoltà e raggiunto un traguardo straordinario, ispirando tutti con la sua tenacia e il suo talento. Il suo successo è un messaggio di speranza per tutti coloro che affrontano sfide nella vita, dimostrando che con la passione e la dedizione si possono raggiungere risultati straordinari.