Un vulcano sommerso quasi alto come l’Etna
Nel profondo dell’Oceano Pacifico, a 1448 km dalla costa cilena, si erge un gigante nascosto: una montagna sottomarina alta quasi quanto l’Etna. L’equipe di oceanografi dell’Istituto Oceanico Schmidt, in California, ha scoperto questa imponente formazione, che raggiunge i 3109 metri di altezza, con una differenza di soli 231 metri rispetto al vulcano siciliano. La scoperta è avvenuta durante una terza spedizione nella dorsale Nazca, un’area di grande interesse scientifico e potenziale habitat per una ricca biodiversità marina.
Grazie a un sofisticato sistema sonar montato sotto lo scafo della nave, i ricercatori hanno potuto mappare con precisione la montagna sottomarina, confermando la sua impressionante altezza. Il sistema sonar, che utilizza onde sonore per creare immagini del fondale marino, ha permesso di ottenere dati dettagliati sulla morfologia della montagna, rivelando la sua forma imponente e la sua somiglianza con il vulcano Etna.
Nuovi abitanti delle profondità marine
La spedizione ha portato alla luce non solo una montagna sottomarina di dimensioni straordinarie, ma anche una ricca biodiversità marina. I ricercatori, dotati di un robot subacqueo, hanno documentato la presenza di una ventina di potenziali nuove specie di creature marine, molte delle quali ancora sconosciute alla scienza. Tra le scoperte più notevoli, spicca la presenza di un raro polpo Casper, di un color biancastro, avvistato per la prima volta nel Pacifico del sud. Questo cefalopode di acque profonde, noto per la sua colorazione pallida, ha suscitato grande curiosità tra gli scienziati.
Un’altra scoperta degna di nota riguarda la presenza di due rari sifonofori “Bathyphysa conifera”, noti anche come “mostri spaghetti volanti” per la loro forma caratteristica, con filamenti che si estendono come spaghetti. Questi organismi marini, che vivono in acque profonde, sono stati avvistati raramente e la loro presenza in questa zona del Pacifico conferma la grande biodiversità di questa regione.
Un’area protetta per il futuro?
La scoperta di questa montagna sottomarina e della sua ricca biodiversità ha sollevato la questione della protezione di questa area. Jyotika Virmani, direttrice esecutiva dell’Istituto Schmidt, ha espresso la convinzione che la regione esplorata potrebbe diventare la prima zona marina protetta di alto mare del mondo, grazie al nuovo trattato dell’Onu adottato nel 2023, che è in fase di ratifica da parte dei vari Stati. Questo trattato, se ratificato, aprirà la strada alla creazione di aree marine protette in alto mare, contribuendo alla conservazione della biodiversità marina e alla protezione degli ecosistemi fragili.
Un futuro incerto per il gigante sommerso
La scoperta di questa montagna sottomarina rappresenta un passo avanti nella conoscenza del nostro pianeta e della sua biodiversità. Tuttavia, la sua protezione rimane una sfida. Il trattato dell’Onu, se ratificato, potrebbe aprire la strada alla creazione di una zona marina protetta, ma la sua attuazione e il suo successo dipenderanno dalla volontà politica e dalla collaborazione internazionale. La sfida è di garantire la protezione di questo ecosistema unico e della sua ricca biodiversità, in un momento in cui le attività umane, come la pesca e l’estrazione mineraria, minacciano sempre più gli oceani.