L’Oab impugna la multa per l’uso di VPN su X
L’Ordine degli Avvocati brasiliani (Oab) ha presentato un ricorso alla Corte Suprema del Brasile (Stf) contro la decisione del giudice Alexandre de Moraes che ha inflitto una multa a chiunque utilizzi X (ex Twitter) tramite un Vpn, una rete privata virtuale. L’Oab aveva già presentato un ricorso venerdì scorso, indirizzato a de Moraes, senza ottenere però risposta dal giudice.
Questo pomeriggio, l’Ordine degli Avvocati brasiliani ha presentato un ricorso differente, affinché sia analizzato dal plenario della Corte suprema, composta da 11 giudici. Nel suo ricorso, l’Oab chiede la sospensione del provvedimento e la revisione della parte relativa alla sanzione per chi utilizza una Vpn dopo la decisione del Primo Collegio della Stf composto da 5 giudici che, ieri, ha convalidato all’unanimità la decisione di Moraes.
Le sanzioni per l’uso di VPN su X
Nella decisione di sospensione di X di venerdì scorso, Moraes ha stabilito una multa giornaliera di 50.000 reais, 8.024 euro al cambio odierno, per le persone fisiche e giuridiche che cercano di accedere al social network attraverso “sotterfugi tecnologici, come l’uso di Vpn”, oltre a una serie di altre sanzioni, civili e penali.
Un precedente per la libertà di accesso online?
La decisione di Moraes e la successiva impugnazione dell’Oab solleva importanti questioni sulla libertà di accesso online e sulla legittimità delle misure adottate per bloccare l’accesso a determinati social network. La Corte Suprema avrà il compito di valutare se la multa per l’uso di VPN sia una misura proporzionata e se le sanzioni previste siano effettivamente necessarie per garantire la sicurezza nazionale. La decisione del plenario della Corte Suprema avrà un impatto significativo sul dibattito sulla libertà di espressione e sulla regolamentazione dei social network in Brasile.