La notte di disordini
Nella notte tra martedì e mercoledì, il carcere Beccaria di Milano è stato teatro di una nuova rivolta, con incendi, tentativi di fuga e otto detenuti feriti. I disordini sono scoppiati con l’incendio di alcuni materassi e sono proseguiti con diversi tentativi di fuga. Secondo i sindacati di polizia penitenziaria, alla rivolta avrebbero partecipato tutti i 58 detenuti presenti, con incendi appiccati nelle celle per creare caos e favorire la fuga. Quattro detenuti sono riusciti a scavalcare il muro di cinta, ma sono stati rintracciati e riportati in cella dopo ore di ricerche. Sono state trovate anche lenzuola annodate, probabilmente utilizzate per la fuga dalle celle.
Le reazioni e le accuse
L’episodio ha suscitato forti reazioni da parte dei sindacati di polizia penitenziaria e dell’opposizione politica. I sindacati hanno accusato il governo di incapacità e di aver creato un ‘sistema carcerario al collasso’. Hanno chiesto la chiusura del Beccaria, definendolo una ‘scuola per delinquere’ e denunciando la pericolosità della situazione per il personale e i detenuti. L’opposizione ha attaccato il governo per la gestione del sistema carcerario e per l’aumento del numero di minori reclusi senza adeguamento delle strutture e del personale, in particolare degli educatori. Il decreto ‘Caivano’, secondo l’opposizione, ha aggravato la situazione senza fornire le risorse necessarie per affrontare il problema.
Un passato di violenze e tensioni
L’episodio di ieri è solo l’ultimo di una lunga serie di disordini e violenze al Beccaria. Lo scorso maggio, i detenuti sono rimasti asserragliati in cortile per oltre un’ora dopo un controllo antidroga. A giugno, due minorenni sono evasi. Tra luglio ed agosto, ci sono stati altri incendi ed aggressioni. Il carcere è stato anche al centro di un’indagine della procura di Milano su presunte torture e aggressioni ad alcuni giovani detenuti, che ha portato alla sospensione dal servizio di 21 guardie.
Il punto di vista del Dap
Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap) ha smentito la notizia di un tentativo di evasione, precisando che l’intervento del personale della Polizia penitenziaria ha consentito di ripristinare immediatamente l’ordine. Tre detenuti sono stati trovati e riportati in cella mentre erano nascosti nel perimetro murato del carcere.
Un sistema in crisi
La rivolta al Beccaria è un segnale allarmante di un sistema carcerario in profonda crisi. Il sovraffollamento, la mancanza di personale qualificato, la carenza di risorse e la scarsa attenzione alla rieducazione dei detenuti sono fattori che contribuiscono a creare un clima di tensione e violenza all’interno delle strutture. E’ necessario un intervento urgente e incisivo per riformare il sistema carcerario e garantire la sicurezza di detenuti e personale.