Uno sciopero storico
La Sagra degli Osei di Sacile, in provincia di Pordenone, è un evento storico che si tiene da 751 anni. Quest’anno, però, la tradizione è stata interrotta da uno sciopero senza precedenti. Per la prima volta, gli allevatori hanno deciso di non aprire le gabbie dei loro uccelli, boicottando il concorso canoro che rappresenta il cuore della manifestazione. La decisione è stata presa come forma di protesta contro i sequestri di volatili sempre più diffusi da parte delle forze dell’ordine durante le fiere ornitologiche e le manifestazioni di settore.
La protesta degli allevatori
Circa sessanta allevatori, giunti da tutta Italia, hanno promosso lo sciopero. “Siamo stanchi di essere trattati come criminali nei controlli durante le fiere”, hanno spiegato. La loro protesta si basa sul crescente numero di sequestri di volatili durante le manifestazioni ornitologiche, che considerano un’ingiustizia e un ostacolo alla loro passione per l’allevamento.
Solidarietà e speranza
Lorena Bin, presidente della Pro Sacile, ha espresso solidarietà agli allevatori, definendo il loro gesto “un segnale forte a livello nazionale”. Si spera che questa protesta possa servire a far riflettere le autorità sull’impatto dei controlli e dei sequestri sulle attività ornitologiche e sulle tradizioni locali.
Un segnale di allarme
Lo sciopero degli allevatori alla Sagra degli Osei di Sacile è un segnale di allarme che non può essere ignorato. La protesta solleva importanti questioni riguardo al rapporto tra le autorità e il mondo dell’ornitologia, evidenziando la necessità di un dialogo costruttivo per garantire la tutela del patrimonio ornitologico e la salvaguardia delle tradizioni locali.