Un incontro inaspettato alla questura di Foggia
Un momento di commozione e gioia si è consumato ieri mattina presso l’ufficio immigrazione della questura di Foggia. Una ragazza nigeriana di 30 anni si è presentata per richiedere la protezione internazionale. Nel corso del colloquio, durante il quale la polizia ha cercato di ricostruire il suo percorso personale, la ragazza ha rivelato di avere una sorella in Italia, ma senza fornire ulteriori dettagli.
I poliziotti, con l’assistenza di una mediatrice culturale, hanno cercato di approfondire la questione, chiedendo alla trentenne se avesse contatti con la sorella. La ragazza ha riferito di aver perso le sue tracce molti anni prima, ritenendola ormai deceduta.
Il ritrovamento e il ricongiungimento
Con grande determinazione, gli agenti dell’ufficio immigrazione hanno avviato le ricerche, riuscendo a rintracciare la sorella della ragazza in un comune della provincia. Contattata telefonicamente, la donna non credeva che la sorella potesse trovarsi a pochi passi da lei, dopo averla data per morta da anni.
Nonostante l’iniziale scetticismo, il personale della questura è riuscito a convincere la donna a raggiungere l’ufficio per verificare di persona la situazione. L’incontro tra le due sorelle è stato indescrivibilmente toccante, un momento di gioia e incredulità, con lacrime e ringraziamenti infiniti alla polizia di Stato.
Un lieto fine dopo anni di separazione
“Davvero posso portare mia sorella a casa mia e tenerla con me?” ha chiesto emozionata la ragazza, con la voce tremante dalla gioia. La polizia di Foggia ha permesso alle due sorelle di ricongiungersi dopo 9 anni di separazione, un momento di grande emozione e di speranza per il futuro.
Questa storia, che ha avuto un lieto fine grazie alla professionalità e alla sensibilità degli agenti della questura di Foggia, è un esempio di come la polizia di Stato non si limiti a svolgere il proprio dovere, ma si impegni anche a restituire speranza e dignità a chi ne ha bisogno.
La forza del legame familiare
Questa storia ci ricorda la forza del legame familiare, che può resistere anche a distanze e anni di separazione. La speranza di ritrovare la sorella, anche dopo averla data per morta, ha guidato la ragazza nigeriana durante la sua richiesta di asilo. La polizia di Foggia, con la sua professionalità e sensibilità, ha saputo cogliere questa speranza e trasformarla in realtà, restituendo alle due sorelle la gioia di ritrovarsi.