Picasso, il poeta straniero
La mostra “Picasso a Palazzo Te. Poesia e Salvezza”, in programma a Mantova dal 5 settembre 2023 al 6 gennaio 2025, ci conduce in un viaggio affascinante alla scoperta di un Picasso inedito, quello di poeta e straniero. Curata da Annie Cohen-Solal, storica e scrittrice francese, e Johan Popelard, la mostra presenta cinquanta opere dell’artista spagnolo, tra cui alcuni dipinti esposti per la prima volta in Italia. La mostra si apre con un’analisi della condizione di straniero vissuta da Picasso all’arrivo a Parigi nel 1900, dove viene schedato dalla polizia. In questo contesto, la poesia diventa per lui un rifugio, un modo per superare gli ostacoli legati alla sua identità. L’esposizione presenta un corpus di disegni, sculture, oggetti e documenti che illustrano il rapporto di Picasso con il mondo della poesia. Tra questi, spiccano il prezioso Diario-Agenda di Guillaume Apollinaire, a cui l’artista dedica un progetto di monumento, e due ritratti di Max Jacob, che insegna a Picasso la lingua francese con le poesie di Verlaine e Rimbaud. La mostra mette in luce l’influenza di poeti come Apollinaire, Jacob e Cocteau sulla vita e l’arte di Picasso, evidenziando come la poesia abbia rappresentato una fonte di ispirazione e di salvezza per l’artista.
Le Metamorfosi di Ovidio e il dialogo con l’antico
Un’intera sezione della mostra è dedicata alle Metamorfosi di Ovidio, un’opera che ha profondamente influenzato Picasso. Nel 1930, l’artista crea una serie di incisioni dedicate a questo testo, tra cui “La Caduta di Fetonte”, “L’amore di Giove e Semele”, “La morte di Orfeo”, e “Polissena sulla tomba di Achille”. Queste opere sono esposte in dialogo con un vaso etrusco, in prestito dalla Fondazione Rovati di Milano, dedicato al tema della metamorfosi e al viaggio dell’anima nel mondo dei morti. Il confronto tra l’arte di Picasso e l’arte antica mette in luce il legame profondo tra l’artista e la tradizione classica.
La poesia come salvezza
La mostra esplora il ruolo fondamentale che la poesia ha avuto nella vita di Picasso, soprattutto a partire dal 1935, quando attraversa una grande crisi personale e professionale. In questo periodo, la poesia diventa per lui una vera e propria pratica creativa, un modo per esprimere la sua interiorità e le sue emozioni. Picasso scrive in francese, catalano e castigliano, sperimentando con il linguaggio e creando ibridazioni e incroci che ricordano le sue opere pittoriche e scultoree. La sezione “Quando Picasso diventa Poeta: la Salvezza” presenta alcune delle sue poesie, insieme a dipinti come “Donna sdraiata che legge” (1939) e “Sta nevicando al sole” (1934), e alla scultura in bronzo “Metamorfosi I” (1928), che mostrano l’effetto salvifico della pratica letteraria.
La metamorfosi come strategia
La mostra si conclude con una sala dedicata alla metamorfosi come strategia, in cui Picasso si confronta con il suo alter ego, il Minotauro. Un grande arazzo proveniente dal Museo Picasso di Antibes, raffigurante il Minotauro, dialoga con una statua in marmo del Museo Nazionale Romano. Questo confronto mette in luce la complessità del personaggio di Picasso, il suo continuo trasformarsi e la sua ricerca di identità.
Annie Cohen-Solal, curatrice e scrittrice
Annie Cohen-Solal, curatrice della mostra, è una scrittrice e storica francese nota per le sue biografie di Jean-Paul Sartre, del gallerista newyorkese Leo Castelli, dei pittori Mark Rothko e dello stesso Picasso. La sua profonda conoscenza dell’artista spagnolo e del suo mondo ha permesso di realizzare una mostra che offre una nuova prospettiva sul genio di Picasso, svelando un lato inedito della sua personalità e della sua arte.
L’eredità di Picasso e la sua attualità
La mostra “Picasso a Palazzo Te. Poesia e Salvezza” ci offre un’occasione preziosa per ripercorrere la vita e l’opera di uno dei più grandi artisti del XX secolo, scoprendo un lato inedito della sua personalità. La condizione di straniero vissuta da Picasso, la sua passione per la poesia e la sua costante ricerca di identità sono temi ancora oggi attuali, che ci invitano a riflettere sulla nostra società e sul valore della diversità.