Un compleanno veneziano per Richard Gere
Richard Gere ha festeggiato il suo 75° compleanno a Venezia, in un’atmosfera di grande affetto e con la sua amata moglie Alejandra Silvia. La cena all’Harry’s Bar, con gli amici Tiziana Rocca e Giulio Base, ha dato il via a una serie di eventi che hanno visto l’attore protagonista di un’emozionante conversazione con il suo storico doppiatore Mario Cordova.
La conversazione, organizzata dalla Biennale di Venezia, ha visto Cordova intrattenere il pubblico con la sua abilità nel modulare la voce, imitando le diverse tonalità di Gere, Willem Dafoe e Jeremy Irons. Un momento di grande divertimento che ha sottolineato il legame profondo tra l’attore e la sua voce italiana.
I segreti di Pretty Woman
Inevitabilmente, la conversazione si è soffermata su Pretty Woman, il film che ha lanciato Gere e Julia Roberts al successo mondiale. L’attore ha svelato alcuni retroscena inediti, come la scena al pianoforte, non presente nella sceneggiatura originale, ma diventata iconica grazie alla sua improvvisazione con il regista Garry Marshall.
Gere ha raccontato come l’idea della scena sia nata da una conversazione con Marshall, che gli ha chiesto cosa facesse di solito a tarda notte in un hotel. L’attore ha risposto che, a causa del jet lag, spesso si ritrovava a suonare il pianoforte nei bar degli hotel. Da lì, l’intuizione di creare una scena che riflettesse l’animo malinconico del suo personaggio, interpretato da Gere come un uomo con un passato tormentato.
“La scena al pianoforte è una sequenza incredibilmente sexy, evidentemente non c’era chimica fra quei due attori”, ha scherzato Gere, sottolineando come la chimica tra lui e Julia Roberts fosse evidente anche senza doverla forzare.
Il futuro di Richard Gere
Oltre a ripercorrere il suo passato, Gere ha anche svelato i suoi prossimi progetti. Dopo essere stato applaudito a Cannes per il film “Oh Canada” di Paul Schrader, l’attore si prepara a recitare al fianco di Michael Fassbender nella serie “The Agency”, remake americano del thriller di spionaggio francese “Le Bureau des Legendes”.
Ma non solo serie tv, Gere ha anche un film in cantiere con Oren Moverman, tratto dal romanzo di David Mendelsohn “An odissey”, che racconta la storia di un padre e un figlio. Un progetto che si preannuncia emozionante e che permetterà a Gere di esplorare nuovi territori interpretativi.
Un’icona del cinema e un uomo di famiglia
Richard Gere è un’icona del cinema, un uomo che ha saputo conquistare il pubblico di tutto il mondo con la sua eleganza e il suo talento. Ma è anche un uomo di famiglia, padre di tre figli, tra cui Homer, appena diplomato alla Brown University.
La sua vita privata è un’ulteriore dimostrazione della sua profonda umanità, che si riflette anche nella sua dedizione a cause sociali, come la lotta contro l’AIDS. Gere è infatti un sostenitore di AmfAR, la Fondazione per la Ricerca sull’Aids, di cui è stato ospite d’onore al gala annuale che si è tenuto all’aeroporto Nicelli.
Un’icona che non invecchia
Richard Gere è un esempio di come l’età non sia un limite per la creatività e la passione. A 75 anni, l’attore è ancora in piena attività, con progetti ambiziosi e un entusiasmo contagioso. La sua presenza a Venezia, tra eventi di gala e conversazioni intime, dimostra la sua voglia di condividere la sua esperienza con il pubblico e di continuare a emozionare con la sua arte.