La sfida della vicepresidenza esecutiva
La vicepresidenza esecutiva nella nuova Commissione Europea è un obiettivo dichiarato da Giorgia Meloni, con l’indicazione di Raffaele Fitto come commissario. La trattativa con Ursula von der Leyen è in corso, ma l’esito è ancora incerto. Due schemi possibili sono in valutazione: affidare le vicepresidenze a commissari dei gruppi di maggioranza, come avvenuto cinque anni fa, oppure seguire il criterio dei grandi Paesi.
Quest’ultimo scenario è quello che si auspica a Palazzo Chigi, visto che Fratelli d’Italia ha votato contro la conferma di von der Leyen al Parlamento europeo il 18 luglio scorso. Secondo alcune indiscrezioni, questo voto sarebbe stato frutto di un patto segreto con la politica tedesca, con la promessa di un peso maggiore per l’Italia nella Commissione e una vicepresidenza esecutiva.
La Commissione europea ha smentito queste speculazioni, ma l’Italia, con il sostegno di Spagna, Francia e Polonia, punta a ottenere un commissario che affianchi von der Leyen. Meloni sta conducendo in prima persona la trattativa con la presidente della Commissione, con il supporto di Antonio Tajani, che ha incontrato Manfred Weber e von der Leyen a Bruxelles.
Fitto e la riforma delle concessioni balneari
Nel frattempo, Raffaele Fitto si concentra su una delle ultime missioni affidategli da Meloni come ministro degli Affari europei: definire una riforma delle concessioni balneari per risolvere il contenzioso ventennale con l’Europa.
Prelazioni e indennizzi per i concessionari uscenti dovrebbero essere la chiave di una normativa che permetta di far scattare le gare come richiesto da Bruxelles. Il testo di un decreto dovrebbe essere pronto entro una decina di giorni e potrebbe approdare in Consiglio dei ministri già all’inizio della settimana.
L’impatto della vicepresidenza esecutiva
L’ottenimento di una vicepresidenza esecutiva da parte dell’Italia avrebbe un impatto significativo sulla politica europea. Potrebbe rafforzare il ruolo dell’Italia nel processo decisionale e garantire una maggiore influenza sulle politiche europee. Tuttavia, è importante considerare le implicazioni di questo ruolo e assicurarsi che l’Italia utilizzi la sua posizione per promuovere gli interessi dell’Unione Europea nel suo complesso.