Lo stato di emergenza in Ecuador si estende fino a settembre
Il presidente dell’Ecuador, Daniel Noboa, ha prorogato per un altro mese lo stato di emergenza che aveva decretato a inizio luglio in sei delle 24 province del paese e nel comune di una settima provincia, a causa dei gravi problemi interni causati dalla criminalità organizzata. Lo stato di emergenza era stato dichiarato da Noboa per 60 giorni, il 2 luglio scorso. Con il nuovo decreto, Noboa ha esteso lo stato di emergenza sino alla fine di settembre nelle province costiere di Guayas, Manabí, Santa Elena ed El Oro, oltre che in quelle di Los Ríos e nella provincia amazzonica di Los Ríos.
Le zone colpite dallo stato di emergenza
Lo stato di emergenza continua anche nel comune di Camilo Ponce Enríquez, un’enclave mineraria nella provincia andina di Azuay, su cui le bande criminali locali legate ad organizzazioni transnazionali come i cartelli messicani di Sinaloa e di Jalisco Nueva Generación da tempo tentano di occupare.
La lotta alla criminalità organizzata in Ecuador
La decisione di prorogare lo stato di emergenza dimostra la gravità della situazione in Ecuador, dove la criminalità organizzata ha preso piede in modo preoccupante. Le bande criminali, spesso collegate a cartelli internazionali, si sono infiltrate in diverse aree del paese, minacciando la sicurezza e la stabilità sociale. La lotta contro questo fenomeno è una sfida complessa che richiede un impegno costante da parte delle autorità, con strategie mirate e una collaborazione internazionale efficace.