Migrante tunisino arrestato a Salerno per violazione del divieto di ingresso in Italia

Arresto di un migrante tunisino a Salerno

Gli agenti della Polizia di Stato e i militari della Guardia di Finanza hanno arrestato un cittadino tunisino di 31 anni, Imad Hfaid, per aver violato il divieto di ingresso nel territorio italiano. L’uomo era tra i 191 migranti recuperati in mare dalla nave di Medici Senza Frontiere Geo Barents, attraccata a Salerno il 13 giugno 2023.
Hfaid era già stato colpito da un decreto di espulsione emesso dal Prefetto di Trapani nell’ottobre del 2022. Durante l’attracco, a poche miglia dal porto, il 31enne si è lanciato in acqua, probabilmente per evitare di essere identificato.
Un’unità da diporto ha notato Hfaid in difficoltà nelle acque del comune di Cetara e ha allertato la Guardia Costiera. Una volta recuperato, l’uomo è stato consegnato al personale della Polizia di Stato per le procedure d’identificazione.
Il personale di Medici Senza Frontiere ha confermato che Hfaid era presente a bordo della Geo Barents fino a poco prima dello sbarco.

Sequestro di effetti personali

Durante l’arresto, Hfaid è stato trovato in possesso di una borsa contenente abiti, contanti, carte di credito, telefono cellulare e altri effetti personali, tutti custoditi in sacchetti di plastica per tenerli all’asciutto. Il materiale è stato sequestrato e messo a disposizione degli investigatori per i successivi approfondimenti.

Convalida dell’arresto e trasferimento

L’arresto di Imad Hfaid è stato convalidato dal giudice. Il 31enne verrà condotto nelle prossime ore nel Centro per il Rimpatrio di Bari.

Considerazioni sull’arresto

L’arresto di Imad Hfaid solleva importanti questioni relative alla gestione dei flussi migratori e all’applicazione delle leggi sull’immigrazione. È fondamentale garantire il rispetto dei diritti umani di tutti i migranti, ma allo stesso tempo è necessario assicurare la sicurezza e l’ordine pubblico. In questo caso, la violazione del divieto di ingresso in Italia da parte di Hfaid ha portato alla sua detenzione e al suo imminente rimpatrio. La vicenda evidenzia la complessità del fenomeno migratorio e la necessità di un approccio equilibrato e pragmatico da parte delle autorità competenti.