Un’isola di innovazione
A pochi passi dal Lido di Venezia, l’isola del Lazzaretto Vecchio ospita Venice Immersive, una sezione parallela alla Mostra del cinema dedicata ai media immersivi. L’edificio storico, un tempo ricovero per pellegrini e poi ospedale per malati di peste, oggi accoglie un’ondata di creatività e tecnologia. La sezione, che include video a 360°, installazioni sensoriali e mondi virtuali, ha registrato un’affluenza internazionale di grande interesse, con la presenza di personalità come Willem Dafoe. Il via vai di visitatori conferma la crescente attenzione verso questo nuovo panorama artistico.
Un fermento creativo internazionale
Con 63 progetti provenienti da 25 paesi, di cui 26 in concorso, Venice Immersive offre un’ampia panoramica dell’innovazione nel campo dei media immersivi. Tra le novità più interessanti, il progetto “What if… an immersive story”, prodotto da Disney+ sull’universo Marvel, che utilizza il visore Apple Vision Pro per un’esperienza interattiva e tridimensionale. Un altro esempio di punta è “Impulse: playing with reality”, con la voce narrante di Tilda Swinton, in cui l’animazione si fonde con la realtà per raccontare storie di malattia. Queste produzioni dimostrano la crescente complessità e varietà del panorama XR, che unisce cinema, teatro e videogiochi.
Un futuro sociale e inclusivo
I curatori Michel Reilhac e Liz Rosenthal sottolineano come la realtà virtuale non sia solo un’innovazione tecnologica, ma una nuova forma d’arte con un forte potenziale sociale. Le esperienze immersive, oltre a intrattenere, stanno trovando applicazioni in contesti come le case di riposo, offrendo la possibilità di “guardare fuori”, di viaggiare e di socializzare a chi ha difficoltà a farlo nella realtà. La nascita di social network dedicati, come VRchat, contribuisce a creare una comunità virtuale in cui le persone possono interagire attraverso avatar e visori. Questa evoluzione segna una svolta verso una maggiore condivisione sociale, superando la critica di isolamento che in passato veniva rivolta alla realtà virtuale.
La narrazione come motore dell’esperienza
Leonardo Lami, studio producer di Anagram, sottolinea come la narrazione sia il cuore pulsante dell’esperienza immersiva. La potenza della storia, la sua capacità di coinvolgere e trasportare lo spettatore, è la chiave per creare esperienze memorabili. La realtà immersiva, con la sua capacità di coinvolgere a livello sensoriale ed emotivo, sta diventando una nuova palestra di creatività per una comunità internazionale di artisti e professionisti.
Un futuro di opportunità
Venice Immersive rappresenta un’importante vetrina per il futuro del cinema immersivo. La crescente attenzione verso questo settore, unita all’evoluzione tecnologica e alla diffusione di visori di grandi marchi, apre nuove opportunità per artisti, sviluppatori e produttori. La realtà virtuale si sta affermando come una nuova forma di espressione artistica con un forte potenziale sociale, con applicazioni che vanno dall’intrattenimento alla cura delle persone.