Riforma dell’Assegno Unico: Un’Ipotesi di Tagli e Modifiche
Il governo Meloni starebbe lavorando ad una riforma dell’assegno unico per i figli, introdotto nel 2021 dal governo Draghi. Secondo La Repubblica, l’obiettivo sarebbe quello di tagliare l’assegno base da 57 euro a figlio, attualmente erogato alle famiglie senza Isee o con un Isee superiore a 45mila euro. Le risorse risparmiate verrebbero poi reindirizzate alle famiglie più numerose, con disabili o con una storia lavorativa consolidata in Italia. Il piano, che dovrebbe essere inserito nella prossima manovra finanziaria, è affidato alla ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Roccella, che successivamente passerà il dossier al ministero dell’Economia.
Reazione dell’Opposizione: Critiche Asperrime al Governo
La notizia della possibile riforma dell’assegno unico ha suscitato forti critiche da parte dell’opposizione. La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha definito la misura “uno strumento universale che ha molto aiutato le famiglie” e ha accusato il governo di voler “cancellare” l’assegno unico per “metterci la bandierina”. Anche altri esponenti dell’opposizione hanno espresso preoccupazione per le possibili modifiche alla misura, accusando il governo di voler colpire le famiglie più deboli. Il presidente dei deputati di Italia Viva, Davide Faraone, ha affermato che il governo “si prepara a smontare l’assegno unico per i figli” e il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia, ha chiesto di “capire meglio se quella di colpire più deboli e famiglie è la cifra del governo della ‘cristiana’ Meloni”.
Il Mef Smentisce i Tagli, Roccella Sottolinea la Procedura di Infrazione UE
Il Ministero dell’Economia ha smentito l’ipotesi di tagli all’assegno unico, definendola “fantasiosa e senza alcun fondamento”. La ministra Roccella, invece, ha sottolineato la necessità di affrontare la procedura di infrazione aperta dall’Unione Europea. L’Ue, infatti, chiede la cancellazione del requisito della residenza in Italia per i percettori non lavoratori e la durata del rapporto di lavoro, nonché il riconoscimento dell’assegno anche a chi ha figli residenti all’estero. La ministra ha affermato che “Non servirebbe più quindi vivere nel nostro Paese, ma basterebbe lavorarci anche solo per un giorno per fruire del contributo”.
Reazioni della Maggioranza: Smentite e Appelli alla Calma
Anche alcuni esponenti della maggioranza hanno commentato la notizia, smentendo l’ipotesi di una cancellazione dell’assegno unico. Il presidente della Commissione Finanze della Camera, Marco Osnato, ha definito i toni di Repubblica “come sempre apocalittici” e ha sottolineato che il governo Meloni ha “aumentato fino a 20 miliardi di euro lo stanziamento” per l’assegno unico. Osnato ha riconosciuto la necessità di una revisione della norma, ma ha invitato a non “dire che verrà cancellato tutto”. Anche il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Paolo Barelli, ha definito la notizia “una totale fake news”.
Un’Opportunità di Riflessione e Miglioramento
La notizia della possibile riforma dell’assegno unico solleva un dibattito importante sulla sostenibilità e l’efficacia di questa misura. È fondamentale che il governo si impegni in un’analisi approfondita del sistema di erogazione dell’assegno unico, tenendo conto delle esigenze delle famiglie italiane e delle indicazioni dell’Unione Europea. La riforma dovrebbe mirare a garantire la massima equità e a semplificare le procedure, garantendo al contempo la sostenibilità finanziaria della misura.