Il delitto di Parabiago: un piano ben organizzato
L’interrogatorio di garanzia dei sei fermati per l’omicidio di Fabio Ravasio, 52 anni, investito a Parabiago lo scorso 9 agosto, ha svelato un piano ben organizzato che si è consumato in tre mesi. Al centro del piano, Adilma Pereira Carneiro, la compagna di Ravasio, considerata dagli inquirenti la mente del delitto. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la donna avrebbe orchestrato l’omicidio del compagno per ereditare il suo patrimonio, stimato in circa 3 milioni di euro, che includeva attività e beni immobili.
Il figlio della donna, Igor Benedito, avrebbe guidato la Opel Corsa intestata alla madre (con targa truccata) che ha investito e ucciso Ravasio. Al suo fianco, sul sedile del passeggero, si trovava Marcello Trifone, il marito di Pereira Carneiro.
Mirko Piazza, reclutato per fare da palo durante l’esecuzione, e Fabio Lavezzo, fidanzato della figlia di Pereira Carneiro, hanno confermato le dichiarazioni già rilasciate al Pm, confessando il loro ruolo nell’omicidio. Lavezzo ha cercato di alleggerire la propria posizione dichiarando di non sapere che si volesse uccidere Ravasio.
Un’intercettazione tra la Pereira Carneiro e Trifone, in cui la donna chiede al marito se indossasse i guanti e riceve un no in risposta perché guidava Igor e i guanti li indossava lui, ha fornito un ulteriore indizio sul ruolo del marito nel delitto.
Il quadro che emerge è quello di un piano organizzato da una donna capace di indurre gli altri alla sua volontà.
Il patrimonio di Ravasio
Adilma Pereira Carneiro, che avrebbe agito per motivi economici, risulta intestataria di un cospicuo patrimonio immobiliare. Oltre alla metà dell’abitazione dove viveva con Ravasio, la donna possiede una cascina e una villa a Parabiago, una casa a Mentone utilizzata per le vacanze e un appartamento a Vieste, in Puglia, ereditato dal primo marito morto d’infarto a 48 anni.
L’inchiesta in corso
L’inchiesta è ancora in corso e i sei fermati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia. Solo Mirko Piazza e Fabio Lavezzo hanno confermato le loro dichiarazioni precedenti, confessando il loro ruolo nell’omicidio.
Il Gip di Busto Arsizio Anna Giorgetti dovrà ora valutare le prove raccolte e decidere se confermare il fermo dei sei indagati.
Un delitto crudele
L’omicidio di Fabio Ravasio è un atto crudele che mette in luce la spietatezza con cui alcuni individui sono disposti ad agire per ottenere un vantaggio economico. La presunta orchestratrice del delitto, Adilma Pereira Carneiro, ha mostrato una freddezza sconcertante nel pianificare l’omicidio del suo compagno.
La vicenda solleva interrogativi sulla natura umana e sulla fragilità dei legami affettivi. In un contesto in cui il denaro sembra prevalere su tutto, la vita umana viene considerata come un bene sacrificabile per raggiungere un obiettivo egoistico.