Le spese obbligate “mangiano” i consumi delle famiglie italiane
Le spese obbligate continuano a pesare sui bilanci delle famiglie italiane, assorbendo una quota significativa dei loro consumi. Secondo i dati di Confcommercio, nel 2024 queste spese hanno raggiunto il 41,8% del totale, sebbene abbiano registrato una leggera diminuzione rispetto al 42,2% del 2023. Questo significa che su un totale di circa 21.800 euro pro capite di consumi all’anno, oltre 9.000 euro se ne vanno per spese obbligate, principalmente per l’abitazione (4.830 euro).
La voce “energia, gas e carburanti” è un’altra componente importante delle spese obbligate, con un costo di 1.721 euro. Il peso di questa voce è in costante calo dal 1995 ad oggi, ma rimane comunque significativo.
L’impatto sulle famiglie e l’appello di Confcommercio
Confcommercio sottolinea come le spese obbligate, in particolare quelle legate all’abitazione, penalizzino sempre di più i bilanci delle famiglie, limitando la loro capacità di spesa in altri settori. Questo ha un impatto diretto sui consumi, che rappresentano la principale componente della domanda interna.
Per rilanciare i consumi e sostenere l’economia, Confcommercio chiede un intervento urgente per ridurre il carico fiscale. In particolare, l’organizzazione propone l’accorpamento delle aliquote Irpef e una riduzione progressiva e strutturale del carico fiscale.
L’analisi della dinamica dei prezzi
Confcommercio evidenzia anche la dinamica dei prezzi, che mostra una notevole difformità tra le spese obbligate e gli altri beni e servizi. Tra il 1995 e il 2024, l’indice di prezzo degli obbligati (+122,7%) è cresciuto più del doppio rispetto a quello dei beni commercializzabili (+55,6%). Questo è dovuto anche a un deficit di concorrenza tra le imprese fornitrici di beni e servizi obbligati.
La posizione dell’Unione nazionale dei consumatori
Anche l’Unione nazionale dei consumatori (Unc) si è espressa sulla questione delle spese obbligate, chiedendo una legge sulla concorrenza completamente rinnovata per ridurre il peso di queste spese e aumentare la concorrenza nei settori interessati. L’Unc sottolinea inoltre l’importanza di rilanciare i consumi delle famiglie, che rappresentano il 60% del Pil, e di ridare capacità di spesa ai ceti meno abbienti.
L’urgenza di un intervento strutturale
L’analisi di Confcommercio evidenzia un problema strutturale che limita la capacità di spesa delle famiglie italiane. La forte incidenza delle spese obbligate sui bilanci familiari, in particolare per l’abitazione, ha un impatto negativo sui consumi e sull’economia. È fondamentale che il governo intervenga con misure concrete e strutturali per ridurre il carico fiscale e rilanciare la spesa delle famiglie.