Cabello al comando della repressione
In un contesto di profonda crisi istituzionale, il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha annunciato un profondo rimpasto di governo, con la nomina di Diosdado Cabello, numero due del Partito Socialista Unito (Psuv), alla guida del ministero del Potere Popolare, Interni, Giustizia e Pace. La scelta di Cabello, noto per la sua implacabile linea dura contro gli oppositori, è stata interpretata come un chiaro segnale di un rafforzamento del potere di Maduro e di un’intensificazione della repressione.
Maduro ha presentato la nomina di Cabello come un atto di “fortuna”, sottolineando le sue presunte conoscenze in materia di “pace” e “giustizia”. Tuttavia, la nomina di Cabello, che ha fama di essere un “falco” del Psuv, ha suscitato preoccupazioni tra gli osservatori internazionali, che temono un’escalation della repressione contro l’opposizione.
Il controllo dell’apparato repressivo
Con la nomina a Ministro degli Interni, Cabello avrà il pieno controllo su una buona fetta dell’apparato repressivo e di sorveglianza del governo, fatta eccezione per le Forze Armate. Sotto la sua giurisdizione ricadono la Polizia Nazionale Bolivariana (Pnb), il Corpo di investigazioni scientifiche, penali e criminali (Cipc), il Servizio amministrativo di identificazione migratoria (Saime), che emette passaporti e documenti d’identità, e il Servizio autonomo dei registri notariali.
La concentrazione di potere nelle mani di Cabello, noto per il suo programma televisivo “Dando mazzate” (‘Con la maza dando’) in cui minaccia e addita gli oppositori, ha suscitato timori per un’intensificazione della repressione e della violazione dei diritti umani in Venezuela.
Un segnale preoccupante
La nomina di Cabello a Ministro degli Interni è un segnale preoccupante per la situazione politica in Venezuela. La sua storia di repressione e la sua fama di “falco” del Psuv lasciano presagire un’intensificazione della repressione contro l’opposizione e un’ulteriore erosione dello stato di diritto nel paese. È fondamentale che la comunità internazionale monitori attentamente la situazione in Venezuela e si impegni a sostenere i diritti umani e la democrazia nel paese.