Attentato dinamitardo e minacce a Cagliari
L’operazione ‘Revenge Bomb’, condotta dagli agenti della Digos di Cagliari, ha portato all’arresto di tre persone accusate di aver compiuto un attentato dinamitardo ai danni del figlio di un ispettore della Digos a Villaspeciosa (Sud Sardegna), di aver diffamato e intimidito un’amica del ragazzo e di aver scritto minacce sui muri del cimitero contro il comandante dei carabinieri di Vallermosa (Sud Sardegna).
I tre arrestati, due 21enni e un 38enne, si trovano ai domiciliari. Il 38enne, già noto alle forze dell’ordine per traffico di droga, era stato arrestato dalla squadra mobile di Cagliari. Indagati anche un 19enne e un 20enne.
Le accuse
I cinque indagati sono accusati a vario titolo di danneggiamento aggravato, fabbricazione o detenzione di materiale esplodente, violenza o minaccia a un pubblico ufficiale aggravata, minaccia e diffamazione aggravate.
L’attentato dinamitardo, avvenuto a dicembre dello scorso anno, ha danneggiato l’auto del figlio dell’ispettore della Digos. Le minacce al comandante dei carabinieri di Vallermosa sono state scritte sui muri del cimitero.
Un clima di intimidazione
L’operazione ‘Revenge Bomb’ evidenzia un preoccupante clima di intimidazione e violenza che sta emergendo in Sardegna. Gli atti di minaccia e di violenza, indirizzati a rappresentanti delle forze dell’ordine e ai loro familiari, sono inaccettabili e vanno condannati con fermezza. È fondamentale che le istituzioni dimostrino la loro capacità di reagire con determinazione e di garantire la sicurezza dei cittadini e degli operatori di polizia.