Il Greco critica le norme italiane sui conflitti di interesse
Il Greco, l’organo anticorruzione del Consiglio d’Europa, ha espresso forti critiche alle norme italiane in materia di conflitti di interesse per le persone che ricoprono incarichi esecutivi di alto livello. Nel suo ultimo rapporto sull’Italia, il Greco afferma che le norme attuali non sono sufficienti a prevenire e risolvere i potenziali conflitti di interesse, in particolare per il presidente del Consiglio dei ministri, i ministri, i sottosegretari e i commissari straordinari del governo.
Il rapporto sottolinea che il quadro normativo italiano, pur essendo ampio, risulta complesso e inefficiente nell’applicazione pratica, soprattutto in relazione alla regolamentazione dei conflitti di interesse. Una delle critiche principali è la mancanza di una definizione generale di conflitto di interessi nel diritto italiano, con diverse disposizioni che affrontano aspetti specifici per differenti categorie di persone.
Raccomandazioni per un codice di condotta e un sistema di supervisione
Il Greco ha formulato 19 raccomandazioni per migliorare l’efficacia delle disposizioni sulla prevenzione della corruzione, di cui 13 riguardano le persone che ricoprono funzioni esecutive di alto livello. Tra le raccomandazioni più importanti, si evidenzia la necessità di adottare un codice di condotta per le persone con funzioni esecutive di alto livello, che deve essere reso pubblico e contenere norme chiare relative ai conflitti di interessi e ad altre questioni di integrità.
Il codice di condotta dovrebbe includere disposizioni su regali, contatti con lobbisti, attività esterne, contratti con autorità statali, gestione di informazioni confidenziali e restrizioni post-incarico. Il Greco sottolinea anche la necessità di un meccanismo credibile ed efficace di supervisione e sanzioni per garantire l’effettiva applicazione del codice.
La necessità di un sistema di prevenzione trasparente e efficace
Il rapporto del Greco evidenzia la necessità di un sistema di prevenzione della corruzione più trasparente ed efficace, con norme chiare e facilmente applicabili. La mancanza di una definizione generale di conflitto di interessi e la complessità del quadro normativo attuale creano un terreno fertile per potenziali abusi. L’adozione di un codice di condotta chiaro e di un sistema di supervisione rigoroso sono misure essenziali per garantire la correttezza e l’integrità delle persone che ricoprono incarichi esecutivi di alto livello.