Un’altra vittima sul Monte Bianco
Un alpinista di 52 anni ha perso la vita la notte scorsa sul versante francese del Monte Bianco, durante la traversata del canale del Gouter. La vittima è stata travolta da una scarica di pietre che lo ha fatto precipitare. Il canale del Gouter, situato a valle del rifugio del Gouter (3.835 metri di quota), è noto per i frequenti incidenti dovuti ai crolli di pietre. I due compagni di scalata sono stati tratti in salvo in elicottero dal ‘Peloton de gendarmerie de Haute-Montagne’ di Chamonix, ma per il cinquantaduenne non c’era più nulla da fare all’arrivo dei soccorsi.
Un bilancio tragico
Questa tragedia si aggiunge a un bilancio già pesante degli ultimi giorni sul versante francese del Monte Bianco. Mercoledì, due alpinisti spagnoli sono morti precipitando mentre si calavano dalla vetta del Mont-Blanc du Tacul. Il terzo componente della cordata, illeso, ha dato l’allarme. Il giorno seguente, un sessantasettenne francese ha perso la vita dopo essere caduto in un crepaccio profondo 15 metri, dopo aver deviato l’itinerario di discesa rispetto alla via normale al Bianco. Ferito il sessantaduenne sprofondato con lui nella spaccatura del ghiacciaio.
La montagna: un ambiente ostile
La tragedia sul Monte Bianco è un monito sulla pericolosità della montagna, un ambiente ostile che richiede esperienza, preparazione e rispetto. La frequenza degli incidenti negli ultimi giorni evidenzia la necessità di una grande cautela e di una valutazione attenta dei rischi. L’improvvisa caduta di pietre, un evento imprevedibile e potenzialmente letale, rappresenta un pericolo costante per gli alpinisti. La tragedia ricorda l’importanza di non sottovalutare i pericoli della montagna e di adottare tutte le misure di sicurezza necessarie per affrontare un ambiente così impegnativo.