La tragica scoperta e le prime indagini
Il corpo di Nicoleta Rotaru, 37 anni e madre di due figlie piccole, è stato ritrovato senza vita nella doccia della sua abitazione ad Abano Terme lo scorso agosto. La scena del crimine lasciava pensare ad un suicidio, con una cintura di pelle stretta intorno al collo della donna. Le prime indagini, condotte dai Carabinieri, si sono concentrate su questa ipotesi, ma un anno dopo la tragedia, la svolta è arrivata da un’analisi più approfondita del caso.
La registrazione che ha svelato la verità
L’elemento chiave che ha permesso di ribaltare la scena del crimine è stato l’audio del cellulare di Nicoleta. La donna, che da tempo viveva una situazione di conflitto con il marito Erik Zorzi, aveva registrato la discussione e la lotta che si sono svolte la notte del 2 agosto 2023. I suoni registrati, analizzati dagli investigatori, sono stati ritenuti compatibili con un’azione omicidiaria.
L’arresto del marito e l’udienza preliminare
Grazie a questa nuova evidenza, Erik Zorzi è stato arrestato con l’accusa di omicidio aggravato. L’uomo, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, comparirà per l’udienza preliminare il prossimo 17 settembre. Le indagini hanno evidenziato una lunga storia di litigi tra la coppia, al punto che Nicoleta aveva pensato di trasferirsi altrove con le sue figlie.
Riflessioni sulla violenza domestica
La tragica storia di Nicoleta Rotaru è un monito sulla diffusione della violenza domestica e sulla necessità di un’attenzione costante a questo fenomeno. La registrazione del cellulare della donna ha rappresentato una testimonianza cruciale, ma è importante sottolineare che spesso le vittime di violenza domestica non hanno la possibilità di documentare le loro esperienze. La prevenzione e il sostegno alle donne in situazioni di rischio sono fondamentali per evitare tragedie come questa.