Una storia di violenza e terrore
La Squadra mobile di Caserta ha arrestato un uomo per sequestro di persona, riduzione in schiavitù ed estorsione. L’indagine è partita dalla denuncia di una trentaseienne rumena, ex compagna dell’uomo, che ha raccontato una storia agghiacciante di violenze e privazioni subite per anni.
La donna, già vittima di maltrattamenti in passato, era stata sequestrata dal compagno nel settembre 2017. Trascinata con la forza in auto e minacciata di non gridare, è stata portata a Curti, dove è stata tenuta segregata in una stanza per oltre cinque anni, fino al marzo 2023.
Durante la sua prigionia, la donna è stata privata di cibo e acqua, costretta a rubare e a mendicare per ottenere denaro. Se la somma raccolta non era sufficiente, veniva picchiata brutalmente. In due occasioni è stata persino accoltellata, riportando cicatrici permanenti alla testa.
La fuga e la denuncia
Alla fine del 2023, la donna è riuscita a fuggire, portando con sé due dei suoi quattro figli minori e trovando rifugio presso la casa di una cognata. L’ex compagno, però, l’ha contattata sui social network, minacciandola e intimandole di consegnargli 25.000 euro.
Terrorizzata per la sua sicurezza e quella dei suoi familiari, che vivono in Svizzera, la donna si è rivolta alla Squadra mobile della Questura di Caserta. Le indagini hanno confermato la sua terribile testimonianza e la Procura di Napoli ha richiesto e ottenuto l’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dell’indagato.
L’uomo è stato rintracciato e trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. La sua condanna è solo l’inizio di un lungo percorso di giustizia per la vittima, che dovrà affrontare le conseguenze fisiche e psicologiche di anni di abusi.
Riflessioni sull’orrore domestico
Questa storia ci ricorda l’importanza di denunciare la violenza domestica, un problema che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. La vittima ha dimostrato grande coraggio nel rompere il silenzio e nel denunciare il suo aguzzino. La sua testimonianza è un monito per tutti noi a non ignorare i segnali di violenza e a dare voce a chi non può farlo da solo.