L’Elizabeth Street Garden: un’oasi verde minacciata
Nel cuore di Little Italy, un piccolo giardino verde, l’Elizabeth Street Garden, rischia di essere demolito per far posto a un progetto di case popolari per anziani. Questo spazio, creato negli anni Novanta su un lotto dove un tempo sorgeva una scuola, è diventato un’oasi di pace e un importante punto di riferimento culturale per il quartiere.
Il giardino ospita sculture e elementi architettonici che rappresentano un singolare retaggio delle magioni della Gilded Age, demolite per far posto alla cementificazione di Manhattan. L’Elizabeth Street Garden è un luogo di memoria, un rifugio verde in un contesto urbano denso e frenetico.
La protesta di Scorsese, De Niro e Patti Smith
In difesa del giardino si sono schierati tre importanti figure del mondo dello spettacolo: Martin Scorsese, Robert De Niro e Patti Smith. I tre luminari hanno scritto al sindaco Eric Adams, esprimendo la loro preoccupazione per la demolizione del giardino e denunciando la perdita di un importante tassello della storia culturale di New York.
Scorsese, cresciuto a Little Italy, ha evocato i suoi ricordi d’infanzia in un quartiere privo di verde, dove lui e i suoi amici giocavano nei vicoli senza ombra. De Niro, anch’egli cresciuto nel quartiere, ha definito il giardino un “gioiello” e ha sottolineato l’importanza di preservare la storia culturale di New York.
Patti Smith, che ha partecipato a spettacoli nell’oasi verde, ha minacciato di restituire le chiavi della città che le erano state conferite dal sindaco Bill de Blasio nel 2021.
La posizione dell’amministrazione Adams
L’amministrazione Adams, tuttavia, sembra irremovibile nella sua decisione di demolire il giardino per far posto al progetto di case popolari per anziani. L’assessore all’edilizia Adolfo Carrión ha affermato che New York ha una crisi degli alloggi e che la costruzione di nuovi appartamenti è una priorità. Ha anche sottolineato che le celebrità coinvolte nella protesta “non hanno in mano tutti gli elementi sulla storia del sito, ma soprattutto l’entità dei problemi che noi abbiamo di fronte.”
Il progetto prevede la costruzione di un palazzo con 123 alloggi per anziani, 50 dei quali senza tetto. De Niro ha riconosciuto la nobiltà dell’iniziativa, ma ha suggerito che potrebbero esserci altri luoghi adatti per questo tipo di sviluppo.
Il futuro dell’Elizabeth Street Garden
Il destino dell’Elizabeth Street Garden è ancora incerto. La battaglia per salvarlo è appena iniziata e le lettere dei vip potrebbero non essere sufficienti a far cambiare idea all’amministrazione Adams. Il futuro di questo piccolo giardino verde è appeso a un filo, e la sua sorte potrebbe diventare un simbolo della lotta tra la preservazione del patrimonio culturale e la necessità di affrontare la crisi abitativa.
Un dilemma tra cultura e necessità
La vicenda dell’Elizabeth Street Garden solleva un dilemma complesso tra la preservazione del patrimonio culturale e la necessità di affrontare la crisi abitativa. La demolizione del giardino per far posto a case popolari per anziani rappresenta una scelta difficile, che pone in conflitto due valori importanti: la memoria e la solidarietà. Da un lato, la perdita di un giardino che rappresenta un tassello importante della storia culturale di New York è un danno significativo. Dall’altro, la costruzione di case popolari per anziani, soprattutto per chi è senza tetto, è un’iniziativa lodevole. La soluzione ideale sarebbe trovare un compromesso che permetta di conciliare entrambe le esigenze, forse individuando un altro luogo per il progetto di edilizia residenziale.