Fumo canadese in Valle d’Aosta: un fenomeno inaspettato
Da martedì sera, anche la Valle d’Aosta ha dovuto fare i conti con un fenomeno atmosferico inaspettato: l’arrivo di masse d’aria cariche di polveri fini provenienti dagli incendi che da diverse settimane stanno devastando il nord del Canada. Il fumo, attraversando l’Atlantico, ha raggiunto l’Europa, offuscandone i cieli e sollevando preoccupazioni per la qualità dell’aria.
L’Arpa della Valle d’Aosta, in un post su X, ha confermato l’arrivo del fenomeno, evidenziando la presenza del fumo a Cogne, Plateau Rosa e nella Plaine di Aosta. Grazie a una strumentazione e una modellistica avanzate, l’Arpa ha potuto registrare l’arrivo del fumo e quantificarne il contributo ai valori di concentrazione nell’aria ambiente.
Un impatto significativo sulla qualità dell’aria
I dati raccolti dall’Arpa evidenziano un impatto significativo sulla qualità dell’aria in Valle d’Aosta. In particolare, ad Aosta, il particolato Pm10 risulta composto fino a più del 70% dai fumi canadesi. Questo significa che una parte consistente dell’inquinamento atmosferico registrato nella regione è direttamente riconducibile agli incendi in corso nel nord del Canada.
Il fenomeno è previsto perdurare nei prossimi giorni, sollevando preoccupazioni per la salute della popolazione. Il particolato fine, infatti, è noto per i suoi effetti negativi sulla salute respiratoria e cardiovascolare.
Un campanello d’allarme per l’ambiente
L’arrivo del fumo dagli incendi canadesi in Valle d’Aosta rappresenta un campanello d’allarme per l’ambiente. Questo evento dimostra come i fenomeni atmosferici possano avere un impatto globale, superando i confini nazionali e continentali. È fondamentale, quindi, adottare misure per contrastare il cambiamento climatico e la deforestazione, che sono alla base di questi incendi devastanti.