Il Consiglio di Stato conferma l’illegittimità delle proroghe generalizzate
Il Consiglio di Stato, con tre sentenze depositate oggi, ha ribadito la sua consolidata giurisprudenza sulla illegittimità delle proroghe generalizzate delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative. Le sentenze, relative ai giudizi oggetto delle decisioni della Cassazione e della Corte di Giustizia, ribadiscono la contrarietà delle proroghe con i principi di concorrenza e di libertà di stabilimento sanciti dalla Direttiva Bolkenstein e dall’art. 49 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.
La Direttiva Bolkenstein e la libertà di stabilimento
La Direttiva Bolkenstein, emanata nel 2004, mira a regolamentare l’accesso ai servizi in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, promuovendo la libera circolazione dei servizi e la concorrenza tra le imprese. La direttiva prevede che i servizi possano essere offerti in qualsiasi Stato membro, senza discriminazioni basate sulla nazionalità o sulla sede dell’impresa. L’art. 49 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, a sua volta, garantisce la libertà di stabilimento, consentendo ai cittadini e alle imprese di stabilirsi e svolgere attività economiche in qualsiasi Stato membro.
Le proroghe generalizzate ostacolano la concorrenza
Le proroghe generalizzate delle concessioni demaniali, secondo il Consiglio di Stato, ostacolano la concorrenza e la libertà di stabilimento. Esse favoriscono gli operatori già in possesso di concessioni, impedendo l’ingresso di nuovi operatori e limitando le possibilità di scelta per i consumatori. Questo sistema crea un vantaggio ingiustificato per gli operatori esistenti, a scapito della concorrenza e del libero mercato.
Considerazioni
La sentenza del Consiglio di Stato rappresenta un importante passo avanti nella tutela della concorrenza e della libertà di stabilimento nel settore delle concessioni demaniali. La conferma dell’illegittimità delle proroghe generalizzate apre la strada ad un sistema più trasparente e competitivo, che favorisca l’ingresso di nuovi operatori e offra ai consumatori una più ampia scelta. Resta da vedere come il governo italiano si adeguerà a questa sentenza, e quali misure saranno adottate per garantire un accesso equo e trasparente alle concessioni demaniali, in linea con i principi dell’Unione Europea.