Il braccio di ferro tra Stellantis e il Governo
Il Meeting di Rimini è stato teatro di un acceso confronto tra il Governo e Stellantis, con il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, che ha lanciato l’allarme per la possibile perdita di 25.000 posti di lavoro in caso di mancata proroga della cassa integrazione nel 2025.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha accusato Stellantis di non aver mantenuto gli impegni presi, affermando che il Governo ha fatto la sua parte con la rimozione dell’ostacolo Euro 7 e il piano incentivi, ma che l’azienda non ha aumentato la produzione in Italia come previsto.
Stellantis, in una nota, ha replicato che il suo obiettivo è quello di lavorare insieme a tutte le parti interessate per affrontare le sfide dell’elettrificazione e della concorrenza, in un contesto di mercato europeo in difficoltà.
Il nodo Termoli e la scadenza del Pnrr
Urso ha sottolineato la necessità di una risposta immediata da parte di Stellantis sul progetto della gigafactory di Termoli, minacciando di destinare le risorse del Pnrr ad altri progetti in caso di mancato rispetto degli impegni. La scadenza è imminente.
Stellantis ha risposto che il progetto della gigafactory di Termoli sta procedendo, con l’obiettivo di introdurre una nuova tecnologia per la produzione di celle e moduli in linea con l’evoluzione del mercato.
Il futuro dell’auto italiana
Il confronto tra Stellantis e il Governo pone in evidenza le sfide che l’industria automobilistica italiana deve affrontare in un contesto di transizione verso l’elettrificazione e di crescente concorrenza. Il futuro dell’auto italiana è in bilico, con la necessità di un impegno congiunto da parte di tutti gli attori coinvolti per garantire la competitività e la sostenibilità del settore.
Considerazioni personali
La situazione è complessa e delicata. Da un lato, il Governo ha il dovere di tutelare l’occupazione e il futuro dell’industria automobilistica italiana. Dall’altro, Stellantis deve affrontare le sfide di un mercato in continua evoluzione. La soluzione potrebbe risiedere in un dialogo costruttivo tra le parti, con un impegno condiviso per trovare un punto di equilibrio tra le esigenze del mercato e quelle del territorio.