La fantascienza è già realtà
James Cameron, regista di film di fantascienza di successo come “Titanic” e “Avatar”, ha dichiarato che è diventato sempre più difficile scrivere di fantascienza nel 21° secolo. Il motivo? Viviamo già in un mondo di fantascienza.
Durante un’intervista al Guardian, Cameron ha discusso del nuovo film di Alien (“Alien: Romulus”), delle critiche di Roland Emmerich che lo ha definito “prepotente”, di un nuovo Terminator e della minaccia dell’intelligenza artificiale.
“La politica – aggiunge – è tuttavia fuori dalla mia agenda. Ne ho masticata, non fa bene alla digestione”.
Un tuffo nelle profondità oceaniche
Cameron, appassionato di mare e di acqua, ha invece preferito parlare del suo ultimo lavoro, “OceanXplorers”, un documentario in sei parti di una serie del National Geographic. Per questo progetto, Cameron (produttore esecutivo e narratore) si è unito a Bbc Studios Natural History Unit e OceanX per esplorare le profondità degli oceani in aree mai raggiunte prima.
“È interessante – spiega – osservare gli scienziati perché li riprendiamo mentre sono nel sottomarino, quindi ogni volta che scoprono qualcosa di interessante, quell’entusiasmo è tangibile”.
“Il mio obiettivo – continua – è di rendere la scienza un’ambizione, vedere i giovani appassionarsi, essere curiosi e desiderosi di trovare risposte”.
Il futuro di Avatar e altri progetti
Riguardo a un suo possibile ritorno al franchise di Avatar, Cameron sostiene che si tratta di un cammino già percorso. “Non escludo nulla – sottolinea tuttavia – ma ho altri 23 progetti in cantiere e visto che ho compiuto 70 anni, quella ipotesi semplicemente non diventerà realtà”.
La fantascienza e la realtà
La dichiarazione di Cameron sulla fantascienza come realtà è un’affermazione interessante. La tecnologia avanza a un ritmo vertiginoso, e la linea tra realtà e finzione si fa sempre più labile. Forse, la fantascienza non è più un genere che immagina il futuro, ma un genere che riflette il presente.