Il ‘campo largo’ in Liguria: un nodo ancora da sciogliere
Mentre in Umbria ed Emilia Romagna gli schieramenti per le prossime elezioni regionali sono ormai definiti, in Liguria il ‘campo largo’ fatica a decollare. La regione, dove il centrosinistra, con il supporto dei centristi, potrebbe strappare il territorio al centrodestra dopo il caso che ha investito il governatore dimissionario Giovanni Toti, rimane al momento un fronte congelato.
Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha confermato il sostegno del suo partito al centrosinistra in tutte e tre le regioni al voto, ma ha sottolineato la necessità di chiarezza da parte del centrosinistra ligure sui punti programmatici aperti. Renzi, che in passato ha sostenuto il centrodestra in alcune città, come Genova, ha ribadito che d’ora in avanti il suo partito non potrà sostenere entrambi gli schieramenti.
Anche il Movimento Cinque Stelle, che in Piemonte ha preferito correre da solo, è ancora in fase valutativa. Il partito ha proposto il nome del senatore Pirondini, ma le interlocuzioni con il Pd continuano.
Nel frattempo, Andrea Orlando, ex ministro e candidato del Pd in Liguria, sta girando la regione, incontrando i sindaci e sostenendo il partito territoriale. Orlando non si tirerebbe indietro dalla corsa, ma metterebbe a disposizione il suo lavoro anche per un candidato terzo, se necessario. La quadra dovrebbe trovarsi entro fine mese o al massimo a inizio settembre, prima della festa nazionale dell’Unità.
Il centrodestra in Liguria: il timore di perdere la regione
Il centrodestra, dal canto suo, non ha ancora trovato la quadra per la scelta del candidato in Liguria. Il timore di perdere la regione, dopo le vicende giudiziarie che hanno investito Toti, è molto forte.
I nomi in lizza rimangono quelli già circolati, come la fedelissima dell’ex governatore, Ilaria Cavo, o il coordinatore regionale di Forza Italia Carlo Bagnasco. La decisione finale dovrebbe essere presa al vertice annunciato da Giorgia Meloni, con Matteo Salvini e Antonio Tajani per il 30 agosto.
Gli schieramenti nelle altre regioni
In Umbria, il centrodestra si presenterà con la leghista Donatella Tesei, mentre il centrosinistra ha trovato l’accordo con Stefania Proietti, sindaca di Assisi e presidente della provincia di Perugia, sostenuta da un ‘campo larghissimo’ composto da Pd, M5s, Avs, Azione e Italia viva.
In Emilia Romagna, il centrosinistra ha scelto Michele De Pascale, sindaco di Ravenna, per proseguire l’esperienza di governo del presidente Pd Stefano Bonaccini, ora parlamentare Ue. Il centrodestra ha invece optato per la civica Elena Ugolini.
La sfida del ‘campo largo’ in Liguria
La situazione in Liguria è complessa e delicata. Il ‘campo largo’ si presenta come una sfida per il centrosinistra, che deve trovare una sintesi tra le diverse forze politiche per presentarsi unito e competitivo. La presenza di Italia Viva, con Matteo Renzi, introduce un elemento di incertezza, mentre il Movimento Cinque Stelle sembra ancora indeciso sulla sua strategia. Il centrodestra, dal canto suo, deve affrontare il rischio di perdere la regione dopo le vicende giudiziarie che hanno investito il governatore dimissionario. La sfida per entrambi gli schieramenti è quella di convincere gli elettori e di ottenere la maggioranza in un contesto politico in continua evoluzione.