Un tesoro di anfore romane dal Tirreno
L’Università Ca’ Foscari di Venezia ha portato alla luce un tesoro di oltre 400 anfore e altri manufatti da tre relitti di navi romane nel mare Tirreno. La scoperta, frutto di una campagna di indagini condotta tra luglio e settembre, ha svelato un carico di tegole, coppi e anfore risalenti al IV secolo a.C., oltre a un relitto con centinaia di anfore greco-italiche datate al IV e III secolo a.C.
La campagna di indagini, condotta dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Ateneo veneziano, ha riguardato tre relitti di navi romane, il più antico datato al IV secolo a.C., e si è svolta a seguito di un decreto di concessione di ricerche del Ministero della Cultura.
I relitti e i ritrovamenti
Il progetto è stato condotto da Carlo Beltrame e Elisa Costa, in collaborazione con Fondazione Azionemare e Guido Gay, sotto la supervisione della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Subacqueo e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno, Lorella Alderighi.
Le indagini hanno interessato tre relitti: il Dae 27, un carico di tegole e coppi e anfore posto a oltre 600 metri di profondità tra l’Elba e Pianosa; il Dae 7, un carico di centinaia di anfore greco-italiche datate al IV e III secolo a.C., che giace a oltre 400 metri di profondità tra l’isola della Gorgona e Capo Corso; e il Dae 39, anch’esso posto nelle acque profonde tra l’isola della Gorgona e Capo Corso.
Grazie a mezzi elettronici e subacquei, i ricercatori hanno recuperato campioni di materiale dai relitti, tra cui una tegola, un coppo, un’anfora Dressel e una brocca monoansata dal Dae 27, e un’anfora dal Dae 7.
Tecniche di rilievo e studi futuri
Sui relitti è stato realizzato un rilievo digitale attraverso la tecnica fotogrammetrica, che permette di ottenere un modello tridimensionale scalato e misurabile del carico, utile allo studio del volume e della portata di queste imbarcazioni.
I ritrovamenti saranno ora analizzati in laboratorio per ottenere informazioni più precise sulla loro datazione, provenienza e sulle rotte commerciali che queste navi percorrevano. La ricerca contribuirà a ricostruire un quadro più completo della vita e del commercio marittimo nell’antica Roma.
Un’immersione nel passato
La scoperta di questi relitti e dei manufatti offre uno spaccato affascinante sulla vita e il commercio marittimo nell’antica Roma. Le anfore, le tegole e i coppi recuperati ci raccontano storie di viaggi, di scambi commerciali e di vita quotidiana in un’epoca lontana. L’utilizzo di tecnologie avanzate per l’esplorazione subacquea ci permette di immergerci nel passato e di scoprire nuovi dettagli su un periodo storico affascinante.