La Wada si riserva la facoltà di appello
La vicenda del doping di Jannik Sinner, con la sua assoluzione per ‘contaminazione involontaria’, continua a far discutere. Mentre la giustizia sportiva ha chiuso il caso, la Wada si riserva la facoltà di presentare appello, con la scadenza fissata per il 6 settembre. La decisione è arrivata dopo che la rete è stata invasa da foto di Giacomo Naldi, il fisioterapista di Sinner, con il mignolo fasciato durante il torneo di Indian Wells, a corrobora la tesi difensiva di Sinner. La Wada, però, ha confermato che esaminerà attentamente tutta la documentazione prima di prendere una decisione definitiva.
Il caso Sinner e la credibilità dell’antidoping
La vicenda ha sollevato dubbi sulla credibilità dell’antidoping nel tennis, con il Daily Telegraph che arriva a sentenziare che l’antidoping del tennis mondiale non è più credibile. Anche la figura di Darren Cahill, coach di Sinner, è stata messa in discussione, visto che in passato ha avuto tra i suoi atleti Simona Halep, ex n.1 del tennis femminile, coinvolta in una storia di doping. Cahill ha difeso la romena, sostenendo la tesi dell’involontarietà, che ha portato alla riduzione della pena da 4 anni a 9 mesi di stop.
Le parole di Binaghi e Cahill
Il presidente della Fitp, Angelo Binaghi, si è detto convinto che la Wada non riaprirà il caso e che la vicenda avrà ripercussioni positive per lo staff e per Sinner stesso. Anche Cahill ha ribadito la sua fiducia in Sinner, sottolineando che il suo assistito è stato tranquillo durante l’intera vicenda, in quanto credeva nella sua innocenza. In tribuna a Flushing Meadows non saranno presenti né Umberto Ferrara, il personal trainer che ha comprato in Italia il Trofodermin, né Giacomo Naldi.
La rinuncia di Sinner alle Olimpiadi
Resta un altro dubbio: se l’ ‘affaire’ abbia pesato sulla scelta di Sinner di non andare ai Giochi di Parigi. Binaghi ha affermato che la vicenda conferma la genuinità della tonsillite di Sinner, sostenendo che se fosse stato il contrario, avrebbe rinunciato alle Olimpiadi due giorni prima per permettere a Cobolli di partecipare. La rinuncia all’ultimo momento, secondo Binaghi, è stata dovuta alla gravità della tonsillite.
Considerazioni personali
La vicenda di Sinner è un caso complesso che solleva interrogativi sull’efficacia e la credibilità dell’antidoping nel tennis. La decisione della Wada di esaminare la documentazione prima di prendere una decisione definitiva è un segnale positivo, ma la polemica continua a infiammarsi. È importante che la Wada agisca con trasparenza e che venga fatta luce su tutti gli aspetti della vicenda, per garantire la fiducia nel mondo del tennis.