Un’opera in prima assoluta dedicata ad Anita Garibaldi
La 78/a stagione del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto ha preso il via con un’opera in prima assoluta: “Anita”, di Gilberto Cappelli. Il titolo, che richiama il nome della celebre eroina italiana, moglie di Giuseppe Garibaldi, promette un viaggio emozionante nella vita e nelle gesta di questa figura storica.
L’opera, un atto unico in otto scene, è stata concepita per soprano, baritono, coro ed ensemble di 18 strumentisti. La musica di Cappelli, descritta come “estremamente densa, intensa”, porta con sé un chiaro imprinting espressionistico, e si focalizza non solo sulla vita di Anita, ma anche sul profondo impatto emotivo suscitato dalle sue azioni politico-militari.
Un’opera che celebra la Romagna e la figura di Anita
La scelta di dedicare un’opera lirica ad Anita Garibaldi è un omaggio alla sua figura e alla sua eredità storica, ma anche un tributo alla Romagna, terra d’origine del compositore Gilberto Cappelli. Il culto di Anita è ancora molto vivo in questa regione, e l’opera ne è una testimonianza.
La scelta di un’opera in prima assoluta, inoltre, dimostra l’impegno del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto nel promuovere la creazione di nuove opere e nel sostenere la creatività musicale contemporanea.
Un cast di talento e una regia innovativa
La direzione musicale di “Anita” è affidata al maestro Marco Angius, un nome di grande esperienza nel panorama lirico italiano. La regia è invece firmata da Andrea Stanisci, che ha curato anche le scene.
I protagonisti dell’opera sono i cantanti del Teatro Lirico Sperimentale “A. Belli” di Spoleto, un ensemble di giovani talenti che si preparano a interpretare un’opera complessa e ricca di sfumature.
Un’opera che promette un viaggio emozionante
“Anita” promette un’esperienza coinvolgente per gli spettatori, un viaggio emozionante nella vita di una donna che ha lasciato un segno indelebile nella storia d’Italia. La musica di Cappelli, con la sua intensità e la sua carica emotiva, si preannuncia come un elemento chiave per la riuscita dell’opera. La scelta di un cast di giovani talenti, inoltre, garantisce un’interpretazione fresca e vibrante. Sarà interessante vedere come la regia di Stanisci saprà tradurre in immagini e scenografie la complessità e la profondità di questa opera.