Il grande anello: una rivalità artistica che si chiude
Il figlio di Jean-Paul Belmondo ha recentemente ricordato la commozione di Alain Delon ai funerali del padre nel 2021, chiudendo simbolicamente il cerchio di una rivalità artistica che ha segnato il cinema francese. La loro storia, un’epica sfida e un generoso rispetto, potrebbe essere definita “Il grande anello”, un parallelo con la “Grande Boucle”, il Tour de France, la gara ciclistica degli eroi.
Jean-Paul Belmondo, nato nel 1933, e Alain Delon, nato nel 1935, sono stati due volti di un’epoca, due carriere parallele che si sono intrecciate e scontrate, creando un’affascinante danza di incontri e scontri. Entrambi hanno iniziato la loro carriera nel 1957, Belmondo con il teatro e poi il cinema, Delon con il cinema. Il loro percorso si è poi sviluppato in parallelo, con Belmondo che si distingue nella Nouvelle Vague e Delon che diventa un divo del cinema classico.
Nonostante la rivalità che la stampa ha alimentato, i due hanno recitato insieme in sei film, tra cui il successo planetario “Borsalino” del 1970, che ha esaltato le doti e le differenze tra i due. Hanno condiviso un’affinità per la boxe, le donne, le cattive compagnie, l’amore per l’Italia e la passione per il noir.
Due stelle del cinema francese
Belmondo, soprannominato “Bebel”, è stato un enfant prodige della Nouvelle Vague, con ruoli in film come “Fino all’ultimo respiro” di Jean-Luc Godard e “La ciociara” di Vittorio De Sica. Delon, con il suo volto d’angelo e il ciuffo ribelle, ha conquistato il pubblico con film come “Rocco e i suoi fratelli” di Luchino Visconti e “Delitto in pieno sole” di René Clément.
Entrambi hanno collaborato con grandi registi come Visconti, Antonioni, Zurlini, Losey, Godard, De Sica, Resnais, Malle e Truffaut, dimostrando la loro versatilità e la loro capacità di adattarsi a diversi generi. Belmondo si è spesso orientato verso la commedia, mentre Delon ha prediletto il cinema di genere. Hanno condiviso il desiderio di essere considerati “grandi” e di lasciare un segno indelebile nella storia del cinema.
L’eredità di due icone
La loro carriera si è conclusa con la vecchiaia, la Palma d’oro alla carriera, l’ictus, la solitudine e l’ultimo sorriso. L’eredità di Belmondo e Delon è immensa, un’eredità che continua a ispirare registi e attori di tutto il mondo. La loro rivalità, alimentata dalla stampa, si è trasformata in un rispetto reciproco e in un’ammirazione per il talento dell’altro.
La loro storia è un esempio di come la rivalità artistica possa arricchire il panorama culturale, creando un’emulazione che spinge gli artisti a dare il meglio di sé. La loro eredità è un tesoro per il cinema francese e per il cinema mondiale.
Un’eredità che va oltre la rivalità
L’eredità di Belmondo e Delon va oltre la rivalità che li ha contraddistinti. Il loro talento, la loro versatilità e la loro capacità di incarnare personaggi indimenticabili hanno contribuito a creare un’epoca d’oro del cinema francese. Il loro lavoro continua a ispirare e a emozionare il pubblico di tutto il mondo.