Un Manifesto per la difesa della vita e della famiglia
Nel giorno in cui ricorre il 46° anniversario dell’approvazione della legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza, la onlus “Pro Vita & Famiglia” ha presentato in Senato il suo ‘Manifesto Valoriale’. Il documento, che ha visto la partecipazione di diversi esponenti politici, tra cui Roberto Vannacci e Claudio Borghi, si propone di difendere la vita umana, la famiglia tradizionale e contrastare l’agenda LGBT+ nelle scuole.
Il primo punto del Manifesto è l’impegno per “la difesa della vita umana e contrasto all’introduzione dell’aborto come valore comune nella Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea”. Vannacci, in collegamento online, ha dichiarato di aver firmato il Manifesto “convintamente”, visto che si tratta di valori “fondanti” e di essere pronto, nel caso in cui lui riuscisse ad arrivare al Parlamento europeo, al “sabotaggio” di “chi non la pensa come noi”.
Altri punti del Manifesto: sostegno alla famiglia, contrasto all’utero in affitto e all’ideologia gender
Tra gli altri punti del Manifesto, si segnalano il “sostegno economico alla famiglia e alla vita nascente”, il “contrasto all’utero in affitto”, la “promozione alla libertà educativa dei genitori e opposizione all’ideologia gender e all’agenda Lgbtq+ in particolare nelle scuole”, la “difesa dei risparmi delle famiglie dalle politiche ‘green’ fondate su un ambientalismo radicale anti-natalista’” e il “contrasto all’iper-digitalizzazione dei minori con maggiore regolamentazione dell’uso degli smart-phone e dei social network”.
Il Manifesto è stato presentato dal capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato Lucio Malan, insieme a Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia, e Antonio Brandi, presidente della Onlus. Durante la conferenza stampa, hanno preso la parola alcuni dei candidati alle Europee che hanno aderito al Manifesto, tra cui, oltre a Vannacci, anche il leghista Claudio Borghi, che ha lanciato l’appello a “vigilare” perché “chi non la pensa come noi usa modi subdoli”, come “i nomi che danno ai provvedimenti”.
Un dibattito acceso
La presentazione del ‘Manifesto Valoriale’ di Pro Vita & Famiglia ha acceso un dibattito acceso su temi delicati come l’aborto, la famiglia e l’educazione. Le posizioni espresse dai firmatari del Manifesto, in particolare l’affermazione di Vannacci sul “sabotaggio” delle politiche non condivise, hanno suscitato polemiche e preoccupazioni. È importante che il dibattito pubblico su questi temi si svolga in modo civile e rispettoso, con l’obiettivo di trovare soluzioni condivise che tengano conto delle diverse opinioni e sensibilità presenti nella società.