La richiesta di archiviazione
La Procura di Monza ha presentato al Gip una richiesta di archiviazione per Emanuela Maccarani, direttrice tecnica della nazionale di ginnastica ritmica, e per la sua assistente Olga Tishina. Le due allenatrici erano indagate per abusi psicologici su alcune ginnaste, a seguito delle denunce di Nina Corradini e Anna Basta, ex atlete della squadra. L’inchiesta, avviata nel 2022, si basava sull’ipotesi che le allenatrici avessero utilizzato “metodi di allenamento non conformi ai doveri di correttezza e professionalità”.
La pm Manuela Massenz, titolare del fascicolo di indagine, ha depositato la richiesta di archiviazione, sostenendo che non ci siano elementi sufficienti per sostenere le accuse di abusi psicologici.
La posizione di Maccarani
Emanuela Maccarani, nei giorni scorsi, ha visto la squadra di ginnastica ritmica italiana trionfare alle Olimpiadi di Parigi, conquistando la medaglia di bronzo. In diretta TV, dopo la vittoria, Maccarani ha dichiarato: “mai e poi mai avrei accompagnato una squadra olimpica se ci fosse stato un briciolo di verità rispetto a quanto accusato”.
Il procedimento avviato dal Tribunale di Federginnastica si era concluso con una ammonizione per la direttrice tecnica e la sua assistente.
Il futuro del caso
La richiesta di archiviazione della Procura passerà ora al vaglio del Gip di Monza, che dovrà decidere se accoglierla o rigettarla. Se il Gip accoglierà la richiesta, il caso si concluderà con l’archiviazione. Se invece la rigetterà, l’inchiesta proseguirà.
Un caso complesso
Il caso Maccarani è un caso complesso, che solleva questioni importanti sulla pressione e le difficoltà che gli atleti di alto livello possono subire. La richiesta di archiviazione della Procura di Monza non chiude definitivamente il dibattito, ma apre la strada a una riflessione più ampia sui metodi di allenamento e sulla tutela degli atleti.