Un’emergenza di proporzioni record
L’Italia si appresta ad affrontare un nuovo anno scolastico con un’emergenza senza precedenti: il numero di insegnanti supplenti è destinato a raggiungere un picco record, con oltre 250.000 precari previsti per il 2024/2025. Secondo i dati forniti dai sindacati, in sette anni si è registrato un incremento del 72% del numero di supplenti, passando dai 132.000 del 2017/2018 ai 232.000 dello scorso anno. Le previsioni per il prossimo anno scolastico sono allarmanti, con un’ulteriore crescita che potrebbe portare il numero di supplenti a sfiorare la cifra di 250.000.
Un sistema di reclutamento inefficiente
I sindacati denunciano un sistema di reclutamento inefficiente che crea un clima di precarietà diffuso. La leader della Flc Cgil, Gianna Fracassi, ha espresso la sua preoccupazione per la situazione, sottolineando che il ministero dell’Istruzione ha accantonato 20.000 posti per il concorso di ottobre, nonostante non sia ancora terminato il concorso 2023 e ci siano ancora idonei nel concorso 2020. Marcello Pacifico del sindacato Anief ha aggiunto che l’amministrazione scolastica è consapevole che le graduatorie non utilizzate a pieno e i concorsi a rilento complicheranno la situazione. Anche Giuseppe D’Aprile, segretario della Uil scuola, ha evidenziato la paradossale situazione in cui aumentano i canali di assunzione e diminuiscono i posti disponibili, che vengono accantonati per future procedure concorsuali non ancora avviate.
Criticità anche per il personale Ata
Le criticità non si limitano al personale docente. Anche il personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario) è colpito dalla precarietà. Secondo i sindacati, oltre 20.000 posti saranno dati a supplenza per il personale Ata, aggravando ulteriormente la situazione di instabilità lavorativa.
Un sistema da riformare
La situazione attuale è inaccettabile. Un sistema di reclutamento inefficiente che genera un’emergenza di supplenti non solo penalizza i docenti, ma mette a rischio la qualità dell’istruzione. È necessario riformare il sistema di reclutamento, garantendo maggiore stabilità lavorativa e un accesso più equo ai posti di lavoro per i docenti. Inoltre, è fondamentale investire nella formazione e nel supporto per i docenti supplenti, al fine di garantire la qualità dell’insegnamento.