Un regalo speciale per una donna speciale
La celebrazione dei 50 anni dalla nascita della 911 Turbo offre l’occasione per ripercorrere la storia di questo modello iconico e, in particolare, di un esemplare speciale: la Numero Uno, regalata da Ferry Porsche a sua sorella Louise Piëch il 29 agosto 1974.
Una foto a colori, scattata durante la festa per il 70° compleanno di Louise Piëch nella villa di famiglia sul Wörthersee, immortala la sua soddisfazione nel ricevere un regalo così particolare. La 911 Turbo, con le sue prestazioni eccezionali per l’epoca, rappresentava un dono che rispecchiava perfettamente la passione di Louise per le auto veloci.
Il primo figlio di Louise, Ernst, nato nel 1929, ricorda che sua madre amava la caccia, la pittura e soprattutto le auto veloci. Anche a 70 anni, Louise era in grado di apprezzare l’unicità del progetto Turbo di suo fratello e le sue potenzialità dinamiche.
Una passione di famiglia per le auto veloci
La passione di Louise per le auto sportive era nota a tutti. “Adoro guidare veloce”, dichiarò una volta. Ernst ricorda che sua madre “non amava essere superata, voleva primeggiare”.
La passione per le auto veloci era un tratto distintivo della famiglia Porsche. Il padre di Louise, Ferdinand, era un prestigioso ingegnere presso Austro-Daimler e un appassionato di auto da corsa. Nel 1910, vinse la prestigiosa corsa Prinz Heinrich con l’Austro-Daimler AD 35, con la figlia di sei anni seduta al suo fianco. In onore della piccola Louise, l’auto fu battezzata “Louise Wagen”.
Anche Louise ereditò questa passione. A 16 anni, ricevette in regalo una decappottabile e, come ricorda Ernst, “nella casa di mio nonno tutto ruotava attorno alle automobili, e anche lei ne era affascinata”.
Louise Porsche: una donna al volante
La passione di Louise per le auto non si limitava alla semplice guida. Nel 1927, gareggiò con una Mercedes a compressore nel Campionato turismo della Germania meridionale e nell’AvD Kartellfahrt, dimostrando il suo talento al volante. In un’epoca in cui una “signora al volante” era ancora un’eccezione, Louise si distinse per la sua abilità e il suo coraggio.
Louise era una donna di talento e di passione, che amava la caccia, la pittura e le auto veloci. Era una donna che amava la vita e la viveva appieno, contribuendo al successo dell’azienda di famiglia e lasciando un segno indelebile nella storia del motorsport.
L’eredità di famiglia e la nascita della Porsche
La passione di Louise per l’azienda di famiglia era profonda. “Fin da piccola voleva contribuire a preservare ciò che mio nonno aveva costruito”, spiega Hans Michel Piëch. Dopo la fondazione della Porsche Konstruktionen GesmbH a Gmünd nel 1947, Louise e Ferry lavorarono insieme per preservare l’eredità del padre e il futuro dell’azienda.
In un momento in cui gli ordini scarseggiavano, Louise si adoperò per trovare nuove opportunità. Attraverso la sua amicizia con Karl Abarth, entrò in contatto con Piero Dusio, un ricco industriale italiano che sognava di costruire un’auto da Gran Premio. Dusio, con l’aiuto di Ferdinand Porsche, realizzò la Cisitalia-Porsche 360 Grand Prix, un’auto che, sebbene non corse, contribuì a salvare la giovane azienda e a far conoscere il suo nome.
Nel 1948, Ferry Porsche realizzò il suo sogno di costruire la prima vettura sportiva a marchio Porsche, la 356 Roadster. Da quel momento, la storia della Porsche è stata una storia di successi, e Louise, con la sua passione e la sua dedizione, ha contribuito in modo significativo a questa storia.
Un omaggio a una donna straordinaria
La storia della 911 Turbo Numero Uno è anche la storia di Louise Piëch, una donna straordinaria che ha incarnato la passione per le auto, la determinazione e l’amore per la famiglia. La sua vita è stata un esempio di come una donna, in un’epoca in cui il mondo del motorsport era dominato dagli uomini, potesse distinguersi per il suo talento e la sua passione.