‘Spedizione punitiva’ nel carcere di Piacenza
Un episodio di violenza carceraria ha scosso il carcere di Piacenza, con due detenuti che sono stati picchiati da un gruppo di altri detenuti in una sorta di ‘spedizione punitiva’. L’aggressione è avvenuta nella notte tra domenica e lunedì, come riportato dal quotidiano ‘Libertà’.
I due uomini, che hanno riportato ferite e sono stati condotti nell’infermeria della casa circondariale per le cure del caso, sono stati aggrediti da una decina di carcerati. Secondo le prime ricostruzioni, gli aggressori avrebbero utilizzato parti di un letto per fare leva sulle sbarre delle celle, riuscendo ad allargarle e ad accedere alle celle dei due detenuti.
Il gruppo, descritto come ‘accanito’, ha sorpreso i due uomini nel sonno, e solo l’intervento della Polizia Penitenziaria ha impedito che la situazione degenerasse ulteriormente.
Indagini in corso e possibili motivi
La squadra di Polizia Giudiziaria è al lavoro per accertare i dettagli dell’accaduto. Al momento, non sono ancora noti i motivi della ‘spedizione punitiva’. Tutti i protagonisti dell’aggressione sono di origine nordafricana.
L’episodio riaccende l’attenzione sulla sicurezza all’interno delle carceri italiane, già oggetto di preoccupazione in passato. Negli ultimi mesi, il carcere di Piacenza ha registrato altri episodi di violenza, come l’aggressione di un agente da parte di un detenuto lo scorso 4 agosto e l’aggressione di un ispettore da parte di un altro carcerato qualche giorno prima.
Un problema di sistema?
L’episodio di violenza nel carcere di Piacenza, seppur grave, è purtroppo solo l’ultimo di una serie di episodi che dimostrano come il sistema carcerario italiano sia ancora alle prese con problemi di sicurezza e di gestione. La mancanza di personale, le condizioni di sovraffollamento e la difficoltà di reinserimento sociale dei detenuti contribuiscono a creare un ambiente teso e violento, che favorisce questo tipo di episodi. È necessario un impegno concreto da parte delle istituzioni per affrontare queste problematiche in modo strutturale, investendo in risorse umane e in programmi di riabilitazione, per garantire la sicurezza di tutti i detenuti e del personale penitenziario.