Il governo Milei apre la strada alle privatizzazioni
Il governo argentino di Javier Milei ha dato il via al processo di rinnovo delle concessioni di quattro centrali idroelettriche di proprietà dello Stato, scadute nel 2023. La mossa, in linea con la cosiddetta ‘Legge Base’ che regolamenta le privatizzazioni, riguarda le centrali di Alicurá, El Chocón, Cerros Colorados e Piedra del Águila. Le concessioni scadute sono state prorogate, ma è stata fissata una scadenza di un anno per la gara di aggiudicazione delle nuove concessioni a partire dalla pubblicazione del decreto.
Le aziende coinvolte
Attualmente, le centrali sono in concessione a diverse aziende: Orazul Energy (Cerro Colorados), Enel Generación (El Chocón-Arroyito), Aes (Alicurá) e Central Puerto (Piedra del Águila). Tra le aziende coinvolte, Enel ha espresso in passato perplessità sul mantenimento dei propri investimenti in Argentina a causa del regime regolatorio non favorevole. Tuttavia, con i cambiamenti normativi introdotti dal governo Milei, l’azienda italiana sembra ora intenzionata a rinnovare la concessione di El Chocon per i prossimi 30 anni.
Le implicazioni della privatizzazione
La decisione del governo Milei di aprire la strada alle privatizzazioni delle centrali idroelettriche solleva diverse questioni. Da un lato, la privatizzazione potrebbe portare a maggiori investimenti e a un miglioramento dell’efficienza del settore energetico. Dall’altro, si potrebbe assistere a un aumento dei prezzi dell’energia per i consumatori e a una diminuzione del controllo pubblico sul settore strategico dell’energia. Sarà interessante osservare come si svilupperà il processo di privatizzazione e quali saranno le sue conseguenze a lungo termine per l’economia argentina.