Italia ferma le armi a Israele
L’Italia ha bloccato l’esportazione di armi verso Israele ormai da mesi, come ha confermato il ministro della Difesa Guido Crosetto in un’intervista al programma ‘In mezz’ora’ su Rai 3. Questa decisione, secondo Crosetto, è legata alla valutazione critica dell’operato del governo israeliano nel conflitto con Gaza.
Crosetto: “Rischio di fratture insanabili”
Crosetto ha espresso forti preoccupazioni riguardo all’escalation del conflitto, in particolare in merito all’attacco su Rafah. Ha sottolineato come l’integralismo di una parte del governo israeliano stia creando una profonda divisione interna, con i ‘falchi’ che rischiano di compromettere il futuro di Israele. Secondo Crosetto, le azioni dei falchi stanno alimentando una rabbia che durerà per decenni, coinvolgendo anche le future generazioni, e creando fratture insanabili.
Sostegno alla soluzione dei due stati
Il ministro ha ribadito il fermo sostegno italiano alla soluzione dei due stati, considerata l’unica via percorribile per la pace. Crosetto ha sottolineato la necessità di un autogoverno palestinese e la disponibilità dell’Italia a partecipare a un intervento internazionale per la ricostruzione di Gaza, in collaborazione con altri paesi, sia occidentali che asiatici e arabi.
Un intervento internazionale per la pace
Crosetto ha proposto un intervento internazionale simile a quello di Unifil in Libano, con la creazione di una forza di peacekeeping che funga da cuscinetto durante la fase iniziale della ricostruzione. Tuttavia, ha sottolineato che la gestione finale della ricostruzione dovrà essere affidata ai palestinesi.
Un appello alla pace
Le parole di Crosetto rappresentano un appello urgente alla pace e alla ragione. La situazione in Gaza è drammatica e il rischio di un’escalation del conflitto è concreto. La comunità internazionale ha il dovere di intervenire per favorire il dialogo e la ricerca di una soluzione pacifica, evitando che il conflitto si trasformi in un ciclo di violenza perpetuo.