Un terzo del gas italiano va agli stoccaggi
Secondo i dati forniti da Snam, gestore della rete nazionale del gas, oltre un terzo del gas che viene trasportato oggi sulla rete italiana è destinato agli stoccaggi. Le importazioni previste per oggi sono pari a 1,14 GWh, a cui si sommano 71,42 MWh di produzione nazionale, per un totale di 1,21 GWh. Di questi, 0,8 GWh vengono immessi nella rete di distribuzione e 0,4 GWh nei sistemi di stoccaggio.
L’Algeria domina le importazioni
L’Algeria è il principale fornitore di gas per l’Italia, con quasi il 40% del totale. Il gas algerino arriva al terminale di Mazara del Vallo (Trapani) attraverso il gasdotto Transmed, con un volume previsto di quasi 0,45 GWh.
Altri importanti fornitori sono il rigassificatore di Cavarzere (Rovigo) con il 25% delle importazioni (quasi 0,29 GWh), il terminale di Melendugno (Lecce) del Tap, che collega la costa pugliese con l’Azerbaijan, con il 21,84% (0,25 GWh), e il rigassificatore galleggiante di Piombino (Livorno) con l’11,8% (0,13 GWh).
Il rimanente 2% è suddiviso tra Gela (Caltanissetta) con il Greenstream collegato alla Libia (0,02 GWh) e il rigassificatore di Panigaglia (La Spezia) con 1,1 MWh.
La dipendenza dall’Algeria e la diversificazione delle fonti
La forte dipendenza dell’Italia dall’Algeria per il gas solleva questioni di sicurezza energetica. Sebbene la diversificazione delle fonti di approvvigionamento sia in corso, con l’arrivo di gas da altri paesi come l’Azerbaijan e la Libia, è fondamentale continuare a investire in nuove tecnologie e infrastrutture per ridurre la dipendenza da un unico fornitore e garantire la stabilità del sistema energetico italiano.