Un’Emergenza Diffusa: Cinque Regioni Colpite da Nuovi Focolai
La peste suina africana (PSA) continua a rappresentare una seria minaccia per il settore suinicolo italiano. Cinque regioni, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Liguria e Toscana, sono state colpite da nuovi focolai, con casi sia in allevamenti che in cinghiali. La situazione è particolarmente critica in Lombardia, dove sono stati individuati otto focolai nelle ultime due settimane, coinvolgendo oltre 19.000 suini. In Emilia Romagna, un focolaio ha colpito un allevamento nel Piacentino, con l’abbattimento di circa 750 animali. In Piemonte, un caso di contagio da PSA è stato registrato a Trecate (Novara), portando all’abbattimento di oltre 7.000 capi. In Liguria, sono stati accertati tre nuovi casi in provincia di Genova, mentre in Toscana i focolai si sono verificati in un’area boschiva nel comune di Zeri (Massa Carrara).
Sforzi di Contenimento e Misure di Emergenza
Le autorità regionali hanno intensificato gli sforzi per contenere la diffusione della PSA, implementando una serie di misure, tra cui abbattimenti di cinghiali, costruzione di barriere e trappole, e l’ampliamento della stagione di caccia. La Lombardia, ad esempio, ha soppresso oltre 46.000 cinghiali dal 2021 e ha messo in atto diverse ordinanze regionali per semplificare le norme sul depopolamento dei cinghiali. In Piemonte, è stato approvato il Piano regionale di interventi urgenti (Priu), mentre in Emilia Romagna sono state finanziate recinzioni, zone filtro e celle frigorifere. Anche altre regioni, come Lazio, Puglia e Basilicata, hanno implementato piani specifici per il contenimento della PSA, con abbattimenti di cinghiali e misure di prevenzione.
Situazione nelle Altre Regioni
Al di fuori delle cinque regioni colpite dai nuovi focolai, la situazione in altre aree del Paese è variabile. In Lazio, la PSA ha provocato danni per circa 13 milioni di euro, con l’abbattimento di circa 30.000 capi tra il 2022 e il 2024. In Puglia, non si registrano casi di PSA, ma si stanno intensificando i controlli sugli allevamenti. In Sicilia, non ci sono segnalazioni di casi, ma si stanno intensificando i controlli per la Trichinella, una malattia dei maiali trasmissibile all’uomo. In Sardegna, i focolai tra i cinghiali sono spariti dall’aprile del 2019, mentre in Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige non si registrano casi di PSA. In Basilicata, sono stati abbattuti 25.000 cinghiali in un anno e mezzo, mentre in Campania, in 15 mesi, non si sono registrati nuovi casi. In Umbria, non si è registrato alcun caso di PSA.
Un Problema Complesso: Sfide e Soluzioni
La PSA rappresenta una sfida complessa per il settore suinicolo italiano. La diffusione del virus è legata a diversi fattori, tra cui il movimento di animali, la presenza di cinghiali selvatici e le condizioni ambientali. Le misure di contenimento adottate dalle autorità regionali sono fondamentali per limitare la diffusione della malattia, ma la lotta contro la PSA richiede un approccio coordinato a livello nazionale. È necessario un maggiore investimento in ricerca e sviluppo di vaccini e farmaci efficaci, nonché in programmi di monitoraggio e sorveglianza efficaci. Inoltre, è importante promuovere una maggiore collaborazione tra le autorità regionali, il settore suinicolo e gli enti di ricerca.
Un’Emergenza Nazionale che Richiede un’Azione Coordinata
La diffusione della peste suina africana in Italia rappresenta un’emergenza nazionale che richiede un’azione coordinata a livello nazionale. Le misure adottate dalle singole regioni sono importanti, ma non sono sufficienti a contenere la diffusione del virus. È necessario un piano nazionale che coordini gli sforzi di contenimento, promuova la ricerca e lo sviluppo di vaccini e farmaci efficaci, e garantisca un adeguato finanziamento per le attività di monitoraggio e sorveglianza.