Max Mara “fur free”, ma la LAV smentisce
Max Mara Fashion Group ha dichiarato all’ANSA di essere “fur free” da diverse stagioni. Tuttavia, la LAV (Lega Anti Vivisezione) ha smentito questa affermazione, fornendo prove concrete. L’organizzazione animalista ha pubblicato screenshot di prodotti con inserti in pelliccia animale ancora in vendita sui siti web del gruppo a febbraio 2023. Tra i brand coinvolti, Max Mara, Sportmax e Marina Rinaldi, che commercializzavano prodotti con inserti in pelliccia di visone, volpe e cane-procione ‘Murmasky’.
La LAV: “Dismettere la vendita è fondamentale”
La LAV e la Fur Free Alliance hanno accolto positivamente la decisione di Max Mara di adottare una politica “fur free”, ma hanno sottolineato che la dismissione della vendita dei prodotti in pelliccia è fondamentale per potersi definire “fur free”. Non basta, infatti, interrompere la produzione, ma anche eliminare la vendita di prodotti contenenti pelliccia, anche se appartenenti a collezioni precedenti.
La campagna #FurFreeMaxMara ha portato alla rimozione dei prodotti
La LAV e la Fur Free Alliance hanno lanciato la campagna #FurFreeMaxMara a febbraio 2023, che ha portato alla rimozione dei prodotti con inserti in pelliccia animale dagli e-shop del gruppo in tutto il mondo. Questo dimostra che la pressione da parte delle organizzazioni animaliste e dei consumatori può portare a cambiamenti positivi nelle politiche aziendali.
Un passo avanti, ma non ancora sufficiente
La decisione di Max Mara di adottare una politica “fur free” è un passo positivo verso la tutela degli animali. Tuttavia, è importante che l’azienda si impegni a dismettere completamente la vendita di prodotti in pelliccia, anche quelli appartenenti a collezioni precedenti. Solo in questo modo si potrà considerare Max Mara veramente “fur free”.