La tragedia al pronto soccorso di Pescia
Una donna di 75 anni è morta al pronto soccorso di Pescia, in provincia di Pistoia, dopo aver trascorso l’intera notte su una barella senza ricevere adeguata assistenza. La tragedia si è consumata il 29 ottobre 2021, quando la donna, giunta in ospedale in ambulanza per forti dolori addominali e vomito, è deceduta intorno alle 10 del mattino. Il tribunale civile di Firenze ha condannato la Asl Toscana Centro a risarcire la famiglia della donna con oltre 350mila euro, riconoscendo la responsabilità dell’ospedale nella morte della paziente.
La sentenza del tribunale
Il tribunale ha stabilito che la morte della donna è stata “evento interamente imputabile al comportamento omissivo dei sanitari” del pronto soccorso di Pescia. La perizia medico legale ha evidenziato che la malattia si è aggravata durante la notte e che tale aggravamento “fosse evitabile a fronte di un tempestivo e adeguato trattamento”. Secondo la perizia, la gravità del quadro clinico avrebbe richiesto l’immediata consulenza di specialisti in rianimazione, cardiologia, medicina interna e chirurgia, oltre al monitoraggio costante del flusso urinario tramite catetere vescicale. Tuttavia, i sanitari del pronto soccorso non avrebbero seguito le linee guida previste per casi simili e non avrebbero coinvolto alcun specialista.
L’assenza di assistenza e le criticità del pronto soccorso
La donna è stata lasciata sola in una stanza delle visite per tutta la notte, senza che le venissero somministrate le cure necessarie. L’accusa ha evidenziato che, durante la fase di emergenza Covid, i familiari non potevano restare in ospedale con i pazienti. La mancanza di personale specialistico e la carenza di posti letto nel reparto di Medicina hanno contribuito a creare una situazione critica nel pronto soccorso, che non è stato in grado di garantire un’assistenza adeguata alla paziente.
Riflessioni sulla tragedia
La morte di questa donna al pronto soccorso di Pescia è un evento tragico che solleva seri interrogativi sulla qualità dell’assistenza sanitaria in Italia. La sentenza del tribunale evidenzia la grave responsabilità della Asl Toscana Centro e la necessità di un’attenta analisi delle procedure e delle risorse disponibili nei pronto soccorso. È fondamentale garantire che i pazienti ricevano cure tempestive e adeguate, indipendentemente dalla loro età o dalle condizioni di emergenza. La tragedia di Pescia dovrebbe essere un monito per tutti gli operatori sanitari e per le istituzioni affinché si impegnino a migliorare la qualità dell’assistenza e a garantire la sicurezza dei pazienti.