Il governo rilancia i bonus auto con focus su ‘Made in Europe’
Il governo italiano ha annunciato un nuovo piano pluriennale per il sostegno del settore automobilistico, con un investimento di 5,75 miliardi di euro per incentivare la domanda di veicoli assemblati in Italia o in Europa con componenti prodotti localmente. Il piano prevede un investimento iniziale di 750 milioni di euro nel 2025, con un aumento graduale fino a raggiungere un miliardo di euro all’anno dal 2026 al 2030.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha presentato il piano in un incontro con sindacati, imprese e enti locali, sottolineando la necessità di favorire la produzione nazionale e di attirare nuovi produttori. Il nuovo schema di incentivi, che sarà definito a settembre, prevede un bonus maggiore per le auto a basse emissioni, incentivi per la rottamazione di veicoli vecchi e inquinanti, e un orientamento crescente verso il sostegno delle classi meno abbienti.
Il ministro Urso ha anche annunciato l’intenzione di introdurre “parametri innovativi” come l’impronta ecologica, la cybersecurity e il rispetto dei diritti fondamentali della forza lavoro, per promuovere una mobilità sostenibile e responsabile.
Tensioni con Stellantis e preoccupazioni sindacali
Il piano del governo ha suscitato reazioni contrastanti nel settore. Il ministro Urso ha espresso critiche a Stellantis, evidenziando che il precedente piano di incentivi non ha portato all’aumento previsto della produzione in Italia. Il gruppo automobilistico ha annunciato lo stop delle carrozzerie a Mirafiori e la cassa integrazione a Pomigliano per carenza di ordinativi.
I sindacati hanno espresso preoccupazione per il futuro dell’occupazione nel settore, temendo una “spaccature” tra il governo e Stellantis. Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, ha auspicato un riavvicinamento con il gruppo industriale, mentre Ferdinando Uliano, numero uno della Fim, ha sottolineato la necessità di un accordo per evitare licenziamenti di massa nel 2025.
Anche la Fiom ha chiesto un accordo complessivo sul settore, con una dotazione straordinaria di risorse economiche e normative per la giusta transizione. L’Anfia, associazione dei costruttori di autoveicoli, ha chiesto che le aziende della componentistica non vengano discriminate rispetto a offerte provenienti da Paesi a basso costo.
Nuovi accordi e prospettive future
Il ministro Urso ha annunciato la firma di accordi di riservatezza e memorandum con tre case automobilistiche cinesi, con l’obiettivo di attirare nuovi investimenti nel settore. Sono previsti ulteriori incontri ad agosto e settembre per discutere di possibili collaborazioni industriali per la produzione di autoveicoli, veicoli commerciali e bus in Italia.
Il nuovo piano del governo rappresenta un’opportunità per il settore automobilistico italiano, ma la sua efficacia dipenderà dalla capacità di risolvere le tensioni con Stellantis e di garantire un futuro sostenibile per l’occupazione nel settore. Il focus su “Made in Europe” e l’introduzione di parametri innovativi potrebbero attirare nuovi investimenti e promuovere una mobilità più sostenibile e responsabile.
Un futuro incerto per il settore automobilistico italiano
Il piano del governo per i bonus auto rappresenta un tentativo di rilanciare il settore automobilistico italiano, ma le sfide sono numerose. La concorrenza globale, la transizione verso la mobilità elettrica e le tensioni con Stellantis rappresentano ostacoli significativi. Sarà fondamentale un approccio strategico e collaborativo tra governo, imprese e sindacati per garantire un futuro sostenibile per il settore e per l’occupazione.