Wall Street trascina le Borse europee
L’avvio positivo di Wall Street, incoraggiato da dati sui sussidi di disoccupazione americani migliori delle attese, ha aiutato le Borse europee a ridurre le perdite della mattinata. Francoforte ha chiuso in positivo, con il Dax che ha registrato un rialzo dello 0,1%, mentre Londra e Milano hanno ridotto i ribassi allo 0,5% e Parigi allo 0,4%.
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, inferiori alle attese, hanno contribuito a calmare le palpitazioni del mercato, dalla fine della scorsa settimana in ambasce per i timori di una recessione Usa. A New York il Nasdaq ha guadagnato l’1,5%, il Dow Jones l’1,3% e l’S&P 500 lo 0,7%.
Titoli di Stato in calo, petrolio stabile e gas in rialzo
Deboli invece i titoli di Stato, che scontano il calo delle aspettative per un intervento deciso delle banche centrali sui tassi. Negli Usa i rendimenti dei Treasury decennali sono saliti di cinque punti base, a un passo dal 4%, mentre in Europa Btp e Bund sono rimasti poco mossi, con il rendimento delle obbligazioni italiane fermo al 3,69% e lo spread con il Bund che oscilla attorno ai 133 punti base.
Sul fronte energetico il petrolio è rimasto poco mosso, con il Wti in rialzo dello 0,3% a 75,43 dollari al barile, mentre il gas ha superato i 40 euro al megawattore per la prima volta quest’anno in scia ai timori che l’attacco ucraino in Russia possa avere ripercussioni sul gas russo diretto in Europa attraverso la stazione di Sudzha.
Performance del listino milanese
Sul listino milanese hanno arrancato Erg (-2,4%), Fineco (-2,3%), Ferrari (-2%), Campari (-2%), Moncler (-1,9%) e Stm (-1,8%) mentre si sono mosse in controtendenza Nexi (+1,5%), A2A (+0,7%), Generali (+0,9%) e Unipol (+0,4%), con le due compagnie che domani pubblicheranno i risultati semestrali.
Un rimbalzo fragile?
Il rimbalzo delle Borse europee, trainato dall’ottimismo di Wall Street, potrebbe essere un segnale di un momentaneo respiro di sollievo, ma non necessariamente di una inversione di tendenza. I timori di una recessione Usa rimangono, e le incertezze sull’andamento dell’economia globale sono ancora elevate. Sarà importante monitorare l’evoluzione dei dati macroeconomici e le decisioni delle banche centrali per avere un quadro più chiaro delle prospettive future.