Un blocco che pesa sul commercio elettronico
Il blocco di Instagram in Turchia ha avuto un impatto significativo sul commercio elettronico, con perdite stimate in 1,9 miliardi di lire turche, pari a quasi 52,9 milioni di euro, secondo l’Associazione turca degli operatori del commercio elettronico Etid. Il vice presidente del consiglio di amministrazione di Etid, Emre Ekmekci, ha dichiarato che “il 10% del commercio elettronico totale (in Turchia) avviene sui social media, ciò corrisponde a 930 milioni di lire turche al giorno e se includiamo anche il traffico generato dagli influencer sulle piattaforme (il blocco di Instagram) potrebbe interessare un volume di 1,9 miliardi di lire”.
Le motivazioni del blocco
L’Autorità turca per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Btk), senza fornire spiegazioni, ha bloccato Instagram in Turchia. La piattaforma risulta accessibile, ma non permette di inviare o ricevere messaggi, né di caricare aggiornamenti. Il blocco è stato imposto dopo che il Direttorato delle Comunicazioni del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, aveva accusato la piattaforma di censurare i messaggi di cordoglio per l’uccisione del capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, condivisi sul social network.
Un precedente che fa riflettere
Questo non è il primo caso di blocco di piattaforme social in Turchia. Nel 2016, il governo turco aveva bloccato Twitter e Facebook per un breve periodo, accusandoli di diffondere propaganda terroristica. La decisione di bloccare Instagram solleva ancora una volta la questione della libertà di espressione e del ruolo dei social media nella società moderna.
Un futuro incerto per i social media in Turchia
Il blocco di Instagram in Turchia solleva interrogativi sul futuro dei social media nel paese. La decisione del governo di bloccare la piattaforma, pur motivata da presunte censure, potrebbe avere un impatto significativo sulla libertà di espressione e sul commercio elettronico. È importante monitorare la situazione e comprendere le conseguenze a lungo termine di questo blocco, sia per la società turca che per il panorama digitale globale.