Il ritorno di Puigdemont a Barcellona
L’ex governatore della Catalogna, Carles Puigdemont, è tornato a Barcellona, dove ha incontrato i suoi sostenitori in un evento pubblico. Accompagnato da altri politici indipendentisti, Puigdemont ha raggiunto un palco allestito a poche centinaia di metri dal Parlamento regionale, dove è stato accolto da diverse centinaia di simpatizzanti.
Il suo ritorno a Barcellona è un evento significativo, considerando che Puigdemont è stato in esilio in Belgio dal 2017, dopo la dichiarazione di indipendenza della Catalogna e la conseguente fuga dalla giustizia spagnola.
La sua presenza a Barcellona è stata interpretata come un segnale di sfida al governo spagnolo e un’affermazione della sua leadership nel movimento indipendentista catalano.
Il messaggio di Puigdemont
Nel suo discorso, Puigdemont ha ribadito il suo impegno per l’autodeterminazione della Catalogna. “Oggi sono qui per ricordare che siamo ancora qui”, ha detto, “non abbiamo diritto a rinunciare, perché il diritto all’autodeterminazione è dei popoli”.
Le sue parole sono state accolte con applausi e cori da parte dei suoi sostenitori. Il suo messaggio è chiaro: la lotta per l’indipendenza della Catalogna continua, nonostante le difficoltà e le sfide che il movimento ha dovuto affrontare negli ultimi anni.
Un messaggio di speranza per il movimento indipendentista?
Il ritorno di Puigdemont a Barcellona è un segnale importante per il movimento indipendentista catalano. La sua presenza fisica in Catalogna, dopo anni di esilio, potrebbe dare nuova linfa al movimento, riaccendendo la speranza di un futuro autonomo per la regione. Tuttavia, è importante ricordare che la strada verso l’indipendenza è ancora lunga e piena di ostacoli. Il governo spagnolo non ha mostrato segni di cedimento sulla questione catalana, e la situazione politica in Catalogna rimane complessa e fragile.