Wall Street in rialzo, l’Europa più cauta
Dopo il lunedì nero, le Borse cercano il rimbalzo e nel complesso lo trovano. Wall Street chiude in rialzo, con il Dow Jones che guadagna lo 0,76% a 38.999,66 punti, il Nasdaq che avanza dell’1,03% a 16.366,85 punti e lo S&P 500 che aumenta dell’1,04% a 5.240,03 punti.
Tokyo conclude con un guadagno del 10,23%, annullando quasi tutte le perdite della vigilia. In Europa, invece, l’andamento è più incerto. Dopo una partenza positiva, i listini del Vecchio Continente sono passati in negativo per concludere infine la seduta in ordine sparso.
Piazza Affari si conferma la peggiore (-0,6%), con vendite diffuse in tutti i settori, a partire dalle banche. Parigi chiude in calo dello 0,27%, Francoforte poco sopra la parità (+0,09%) e Londra registra un guadagno dello 0,23%.
La volatilità resta alta: i timori di recessione e l’attesa per i dati macroeconomici
La tensione che permane e una volatilità che promette di durare ancora frenano i recuperi. I mercati attendono i prossimi dati macroeconomici americani, che confermeranno o meno i timori che gli Stati Uniti siano entrati in recessione.
Questi dati faranno capire se la Fed, preoccupata dell’inflazione, abbia ritardato troppo a intervenire e a tagliare i tassi. In settimana, dopo che lunedì l’indice Ism servizi è migliorato, una qualche indicazione potrebbe venire questo giovedì dalle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione. Non ci sono invece in agenda nel corso della settimana altri indicatori macro utili a chiarire le idee.
Un intervento della Fed al momento continua comunque a essere previsto solo a settembre e non in una riunione straordinaria estiva come molti analisti avevano sperato.
L’economia americana resta forte: le parole della Casa Bianca
La portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha dichiarato che “l’economia americana resta forte”, sottolineando che “i dati lo dimostrano”.
Questa affermazione è stata rilasciata in un momento di grande incertezza per i mercati finanziari, con timori di recessione e di un possibile intervento della Fed per contrastare l’inflazione.
Il leggero passo indietro dello yen e la paura di nuovi tracolli
Ad allentare i timori di nuovi tracolli sui mercati finanziari ha contribuito anche il leggero passo indietro dello yen rispetto al dollaro. Il rafforzamento del dollaro aveva scatenato lunedì ondate di vendite per lo smobilizzo di posizioni a leva in valuta giapponese per chi scommetteva che la Banca centrale del Paese non avrebbe alzato i tassi.
Il pericolo che si aprano ancora le dighe non è sparito. Secondo Jp Morgan Chase lo smantellamento dei carry trade – così si chiamano le operazioni di prestito titoli ai ‘vecchi’ tassi bassi del Giappone per finanziare l’acquisto di attività finanziarie con rendimenti più elevati negli Usa o in Europa – è avvenuto solo per metà e potremo quindi assistere a nuovi tracolli.
I buoni risultati di Uber e Caterpillar e la diminuzione del Vix
Non è un caso che il Vix, il cosiddetto indice della ‘paura’ che misura la volatilità attesa a 30 giorni dello S&P500, ossia del principale indice azionario americano, è scivolato verso livelli ‘normali’. Dopo il picco di 65,7 raggiunto nel momento di maggior panico sui mercati nel primo giorno della settimana, è caduto nel corso della seduta di martedì a 25.
Più che misurare la paura è quindi da considerare un indicatore delle ‘opportunità’ di acquisto. Goldman Sachs ha calcolato che negli ultimi decenni lo S&P500 ha generato un rendimento medio del 6% nei tre mesi successivi a un calo del 5%.
Le opportunità di acquisto e il movimento dei titoli di Stato
Jefferies non ha dubbi: i violenti movimenti di mercato rappresentano un’opportunità di acquisto. Soprattutto di quelle azioni e bond di qualità che dopo la correzione nelle ultime sedute sono tornati a prezzi ai quali conviene acquistare.
Il discorso è stato preso alla lettera a Wall Street. Sono scesi invece i titoli di Stato americani con i rendimenti in crescita. Un movimento non scontato vista la prospettiva di una riduzione dei tassi, determinato piuttosto dall’attesa per aste dei treasuries.
L’incertezza dei mercati e l’importanza di un’analisi attenta
I mercati finanziari sono in un momento di grande incertezza, con timori di recessione e di un possibile intervento della Fed per contrastare l’inflazione. È importante analizzare attentamente i dati macroeconomici e le dichiarazioni delle autorità monetarie per comprendere l’andamento dei mercati e prendere decisioni di investimento consapevoli.