Un’altra tragedia nel Mediterraneo
Un’altra tragedia si è consumata nel Mediterraneo, dove un barchino con 34 persone a bordo è stato tratto in salvo dalla Guardia Costiera al largo di Siracusa. Purtroppo, due migranti sono morti all’arrivo sulla terraferma, mentre un altro è ancora disperso. L’imbarcazione, che trasportava migranti di nazionalità siriana, egiziana e bengalese, si trovava a circa 17 miglia dalle coste del Siracusano quando è stata intercettata da una motovedetta classe 300 e da un aereo “Manta” della Guardia Costiera. Durante le operazioni di salvataggio, alcuni migranti sono finiti in mare per cause ancora da accertare. In 34 sono stati recuperati in acqua e trasferiti nel porto di Siracusa. Tra le persone soccorse, una è morta sulla banchina, mentre un’altra dopo essere stata trasportata in ospedale. Il barchino, in condizioni precarie, era in balia del mare e rappresenta l’ennesima testimonianza dei pericoli che corrono i migranti che tentano di raggiungere l’Europa via mare.
Calo degli arrivi e polemiche
La tragedia si è verificata nonostante un calo degli arrivi di migranti in Italia, che ha raggiunto il 50% rispetto al 2023. Il governo Meloni attribuisce il calo al “lavoro” svolto, mentre Sos Mediterranee invita a “contestualizzare” i dati, definiti “parziali” dal Viminale. La direttrice di Sos Mediterranee Italia, Valeria Taurino, sostiene che molti più migranti iniziano la traversata via mare e molti non arrivano sulle coste italiane a causa dei naufragi o delle intercettazioni della Guardia costiera, sia quella libica sia quella tunisina. Secondo Taurino, la diminuzione degli arrivi si deve parzialmente anche alla politica di contenimento flussi che ha visto impiegare risorse italiane e europee con l’esternalizzazione delle frontiere e quindi con gli accordi fatti con Libia e Tunisia. Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, invece, afferma che l’Italia sta raccogliendo i frutti del lavoro del governo Meloni sul fronte della lotta all’immigrazione selvaggia e clandestina. Foti sostiene che le politiche del governo Meloni, come quelle proposte da Fratelli d’Italia, sanno programmare e realizzare interventi strutturali a lungo termine e che offrono possibilità di cooperazione e sviluppo alle nazioni direttamente coinvolte nei flussi migratori.
Altri sbarchi e situazioni critiche
Intanto, altri sbarchi sono avvenuti nelle ultime ore. 21 migranti sono sbarcati a Pozzallo, nel Ragusano. Uno di loro è stato trasportato al pronto soccorso di Modica per febbre da probabile infezione al ginocchio. A Civitavecchia, invece, è arrivata l’Humanity 1, la nave dell’omonima ong tedesca che l’1 agosto ha tratto in salvo 58 migranti al largo delle coste libiche. Tre giorni di viaggio, con 12 minori non accompagnati e anche un gatto. L’ong ha denunciato che non c’è alcuna ragione per non far sbarcare i sopravvissuti nel porto sicuro più vicino, come chiede la legge internazionale. È in arrivo a Ravenna, invece, la Geo Barents di Medici Senza Frontiere, con a bordo 73 persone, 69 uomini e 4 minori. L’imbarcazione attraccherà mercoledì alle 19:30 dopo un salvataggio effettuato nei giorni scorsi al largo della Libia.
Il dramma della migrazione nel Mediterraneo
La tragedia di Siracusa è un triste monito della pericolosità dei viaggi in mare per i migranti che cercano una vita migliore in Europa. Il calo degli arrivi, se da un lato può essere interpretato come un successo delle politiche di contenimento, dall’altro non deve far dimenticare le cause profonde della migrazione e la necessità di trovare soluzioni più umane e sostenibili. È importante ricordare che la migrazione è un fenomeno complesso che non può essere affrontato solo con misure repressive, ma richiede un approccio multidimensionale che tenga conto dei diritti umani, della sicurezza e della cooperazione internazionale.