L’ambasciatore israeliano congeda l’Italia: “Le relazioni sono più forti dell’odio”
L’ambasciatore israeliano in Italia, Alon Bar, ha concluso il suo mandato a Roma con un messaggio di speranza e di fiducia nelle relazioni bilaterali, nonostante le crescenti tensioni e le richieste di boicottaggio di Israele da parte di alcuni gruppi italiani.
Nel suo discorso in occasione del 76° Giorno dell’Indipendenza di Israele, Bar ha espresso la sua preoccupazione per le crescenti richieste di boicottaggio del suo Paese, definendole “discriminazione”. Ha sottolineato come non si siano mai verificate richieste simili nei confronti di altri Paesi o gruppi, e ha ribadito la sua convinzione che le relazioni tra Italia e Israele siano più forti di queste “ondate di odio”.
Bar ha ringraziato il Governo italiano e tutti gli italiani che hanno espresso comprensione, solidarietà e amicizia per Israele, anche in momenti difficili. Ha citato le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che nel suo messaggio augurale per il Giorno dell’Indipendenza ha sottolineato il profondo legame tra i due Paesi, fondato su valori comuni e su una collaborazione ampia e diversificata.
Un addio alla carriera diplomatica
L’ambasciatore Bar ha annunciato che il suo incarico a Roma sarà l’ultimo della sua carriera diplomatica. Ha espresso la sua gratitudine per l’opportunità di aver servito il suo Paese in una delle posizioni più ambite al Ministero degli Esteri israeliano.
Le sue parole lasciano intendere un futuro incerto per le relazioni tra Italia e Israele, ma anche un messaggio di speranza e di fiducia nella capacità dei due Paesi di superare le sfide e di rafforzare i legami di amicizia e collaborazione.
Un’analisi delle tensioni tra Italia e Israele
Le parole dell’ambasciatore Bar riflettono le tensioni crescenti tra Italia e Israele, alimentate da diverse questioni, tra cui il conflitto israelo-palestinese e la crescente influenza di gruppi che sostengono il boicottaggio di Israele. È importante ricordare che le relazioni bilaterali sono complesse e multidimensionali, e che non è possibile ridurre tutto a un semplice scontro tra “buoni” e “cattivi”. È fondamentale promuovere un dialogo aperto e costruttivo, basato sul rispetto reciproco e sulla ricerca di soluzioni pacifiche e durature.